Dopo il vademecum affisso nel reparto di malattie infettive del Niguarda di Milano (VEDI), è la volta dell’Ospedale San Giovanni Battista di Roma (ACISMOM)
A differenza del reparto di malattie infettive del “Niguarda” di Milano, il “San Giovanni Battista” di Roma, sotto la direzione della dott.ssa Anna Paola Santaroni, ha fatto del modello organizzativo “per compiti” uno strumento da cui trarre il sistema premiante.
Il sistema premiante è quello che l’azienda definisce, in collaborazione con le rappresentanze sindacali, per premiare a fine anno il personale che secondo criteri obiettivi ha dato prova di esserne meritevole.
Quali potrebbero essere questi criteri obiettivi?
- Formazione post base o aggiornamento professionale?
Assolutamente no, visto che le nostre fonti ci riferiscono che sono esclusi dal sistema premiante tutti coloro che abbiano superato i 40 giorni di assenza annue, compresi congedi straordinari per partecipare a corsi di formazione o le cosiddette 150 ore previste per studio. Per cui chi abbia voglia di “studiare” viene penalizzato a favore di coloro che pur essendo presenti in reparto continuano a lavorare “Sul si è sempre fatto così”.
- Puntualità nella timbratura?
Assolutamente no: poco importa se timbri in orario o se puntualmente arrivi in ritardo perché nel sistema premiante della struttura descritta non c’è nessun riferimento a tutto ciò.
E allora quale sarà il valore obiettivo a cui infermieri e oss senza nessuna distinzione di categoria dovrà attenersi per essere considerato meritevole nel guadagnare il cosiddetto “sistema premiante”?
Come si può vedere dalla figura allegata, il personale infermieristico e di supporto meritevole sarà quel personale che entro le 8.15 avrà alzato i pazienti per andare in palestra.
E chi sarà a documentare tutto questo?
Che domande! La direzione delle professioni sanitarie e i coordinatori infermieristici.
Questa redazione trova assolutamente poco professionale un sistema premiante fondato su compiti, tralasciando al di fuori ogni possibilità di professionalità e capacità.
Far lavorare il personale infermieristico per compiti nonostante siano passati 20 anni dall’abrogazione del mansionario è uno scempio, creare un sistema premiante su compiti è quantomeno fuori dal tempo.
Ricordiamo inoltre (a tutti quei coordinatori dell’ospedale San Giovanni Battista di Roma e alla direzione infermieristica) che, secondo quanto previsto dal Profilo Professionale, l’infermiere è la figura responsabile dell’assistenza al paziente.
Il professionista che lavora in autonomia, il quale pianifica, coordina e valuta l’assistenza erogata al paziente.
Ai coordinatori infermieristici e alla stessa direzione infermieristica, autori di questo scempio, chiediamo appunto: dove sta in un sistema del genere l’autonomia professionale dell’infermiere?
Come si può creare un sistema che abbia le stesse modalità per gli infermieri e per oss rendendoli così due figure complementari?
Come possono coordinatori e dirigenti infermieristici non indignarsi di fronte a queste cose?
E per gli amministrativi? Quale sarà il sistema premiante?
Anche i medici dovranno alzare i pazienti entro le ore 8.15?
E per i fisioterapisti, logopedisti o altre figure riabilitative?
Per i tecnici di laboratorio come sistema premiante dovranno aver analizzato tot prelievi entro le ore 8.15?
Questa redazione invita la direzione sanitaria ed infermieristica del San Giovanni Battista di Roma (ACISMOM), qualora lo ritenesse opportuno, a rispondere ai numerosi interrogativi posti in questo nostro articolo.
Nel prossimo articolo dedicato al San Giovanni Battista (Acismom) affronteremo la questione del Coordinatore del corso di laurea in infermieristica non iscritto all’albo ipasvi.
Redazione NurseTimes
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