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Contratti, riparte la trattativa, in arrivo una tantum e arretrati nel 2018

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Contratti, riparte la trattativa, in arrivo una tantum e arretrati nel 2018
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Il nuovo contratto riserverà agli statali anche l’una tantum con gli arretrati maturati negli ultimi due anni, così come  annunciato dall’agenzia Ansa

Un importo che spetta di diritto agli statali, visto che i rinnovi decorrono dal 2016.

I primi aumenti di stipendio, attesi per i mesi iniziali del 2018, saranno così particolarmente ‘ricchi’, con una dote che si aggiungerà allo scatto medio mensile di 85 euro.

Le risorse ci sono, assicurate dalla manovra che ‘salva’ anche il bonus Renzi, come garantito dalla ministra della P.a, Marianna Madia con il suo tweet: “Con gli 85 euro medi di aumento in rinnovo contratto nessun lavoratore perderà bonus 80 euro. Si vedrà in busta paga.

Ma non basta: ora la partita si sposta tutta sui tavoli con i sindacati.

Negoziati rimasti in stand-by durante la messa a punto della legge di Bilancio e che ora ripartono. L’appuntamento tra le parti è fissato per mercoledì 8 novembre.

Non sembrano esserci ostacoli dopo lo stanziamento di 2 miliardi e 850 milioni e
l’escamotage per impedire la perdita del bonus 80 euro. E soprattutto dopo otto anni di attesa.

Da gennaio dovrebbero essere accreditati gli aumenti di 85 euro lordi mensili (1.105 euro annui). Per il triennio 2016-2018 ai lavoratori spetteranno anche le somme di 2016 e 2017, prevista una tantum di circa 460 euro medi lordi (corrispondenti agli 1,2 miliardi garantiti dalle manovre precedenti).

Tuttavia per dire quanto e quando ciascuno intascherà bisognerà attendere le trattative. Di certo con i primi scatti in busta paga c’è da attendersi anche la tranche del biennio precedente. Lo stesso Def (Documento di economia e finanza) evidenziava come i rinnovi contrattuali siano “comprensivi della quota di arretrati”. 

Vogliamo rinnovare i contratti in tempi certi e celeri e soprattutto bene“. E’ la posizione della leader della Fp Cgil, Serena Sorrentino.

Le rivendicazioni includono anche la defiscalizzazione del welfare e della produttività: “Se avremo riscontri su questi temi, sarà possibile siglare il contratto, già nei prossimi mesi, ed erogare una tranche sulle competenze 2016-17 e una relativa all’aumento per il 2018, spiega il numero uno della Cisl Fp, Maurizio Petriccioli.

Sulla stessa linea il segretario della Confsal Unsa, Massimo Battaglia,si deve chiudere a dicembre così da consentire ai lavoratori di prendere nei primi mesi del 2018 adeguamenti e arretrati. Altrimenti si va al 2019, quando parte una nuova tornata
contrattuale. Sperando che non serva un’altra sentenza
“.

Si andrà avanti con un calendario “serrato” di incontri: “una non stop per chiudere a meta’ dicembre“, sostiene il segretario confederale della Uil, Antonio Foccillo.

In effetti dalla firma del rinnovo all’entrata in vigore dello stesso ci sono una serie di tappe, con passaggi al Mef e alla Corte dei Conti. Ecco quindi spiegato il pressing per definire l’accordo in uno o due mesi.

Il fronte P.a non si esaurisce qui. Sono in arrivo le linee guida su concorsi e  stabilizzazioni.

A tal proposito, Madia ha così replicato, via Facebook, al candidato premier del M5S: 

“Nel nuovo testo unico del pubblico impiego abbiamo introdotto una norma di carattere generale che permetterà di risolvere strutturalmente il problema del precariato storico in tutte le amministrazioni, compresi gli Enti di ricerca. Chi ha già superato un concorso pubblico ed è stato impiegato oltre i termini consentiti dalla legge può essere assunto; chi non ha superato un concorso pubblico, deve avere l’opportunità di misurarsi. Si tratta di un intervento di giustizia ma anche di ragionevolezza finanziaria: abbiamo consentito di convertire la spesa sostenuta per contratti precari in spesa sostenibile per contratti stabili. Le amministrazioni non spendono di più, spendono meglio, riconoscendo al contempo i diritti dei lavoratori. 

Tra pochi giorni uscirà una circolare che darà alle amministrazioni indicazioni operative. Concludiamo quindi un percorso avviato durante i mille giorni del Governo Renzi e che ora con il Governo Gentiloni portiamo a termine”.


Gussoni Simone

Fonte: Ansa

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