Cinquantotto medici in servizio presso l’ospedale San Camillo Forlanini di Roma saranno sospesi dalla possibilità di svolgere attività intramoenia a partire dal 1 dicembre
Non avrebbero consegnato nei tempi e nelle modalità previsti all’ospedale i proventi incassati dalle prestazioni ‘private’.
Altri 7 sarebbero sospettati di aver svolto attività intramoenia durante l’orario dedicato al servizio ‘pubblico’. Dovranno ora dimostrare di aver agito rispettando le regole per evitare lo stop all’attività professionale intramuraria. I provvedimenti sono scattati in seguito ad un’istruttoria interna, conseguente ad un ‘giro di vite’ riguardante le regole dell’attività intramoenia.
I medici coinvolti dal provvedimento sarebbero quelli che si occupano di ‘attività allargata’, ovvero svolgono l’intramoenia in spazi esterni all’ospedale (sono circa 200 sui 700 dell’ospedale).
«I provvedimenti rientrano in un percorso di rilancio dell’ospedale. Bisogna rilanciarsi anche nei comportamenti. Non sono azioni vessatorie, ma questa è una importante azienda pubblica e dobbiamo riallinearci un po’ tutti».
Queste sono le prime dichiarazioni rilasciate dal direttore generale dell’ospedale San Camillo Forlanini di Roma Fabrizio D’Alba, commentando le sanzioni per i medici ospedalieri colpevoli di aver svolto in maniera irregolare l’attività intramoenia.
Il San Camillo è responsabile della produzione di oltre un terzo del fatturato intramoenia dell’intera regione Lazio.
Dallo scorso ottobre «dopo un percorso dialettico e una commissione paritetica con i sindacati e l’azienda» è stato adottato un provvedimento relativo all’intramoenia «che stringe ancora di più le maglie sui punti cardine della normativa: trasparenza e giusto rapporto tra attività istituzionale e libero-professionale».
Il direttore generale è intervenuto a tutela della legalità, delle regole, nel rispetto di chi svolge la professione medica regolarmente.
Ha anche sottolineato quanto sia importante seguire le regole in tema di liste di attesa.
Anche il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti ha commentato i provvedimenti presi nei confronti dei sessanta medici dell’ospedale San Camillo di Roma accusati di aver commesso irregolarità nello svolgimento dell’attività intramoenia.
«È uno dei punti più delicati nella qualità del servizio sanitario – ha aggiunto – Le regole vanno rispettate, sempre e soprattutto quando si tratta del rapporto tra sistema e cittadini sulla salute».
Simone Gussoni
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