I firmatari sono gli onorevoli Paola Binetti, Rocco Buttiglione, Angelo Cera e Giuseppe De Mita.
Sul sito www.ipasvi.it è pubblicata notizia di una interpellanza ai ministri della Salute e dell’Università per sollecitare la chiamata e gli investimenti necessari ad aumentare il corpo docente formato da professori infermieri nelle università. Oggi, a fronte di oltre 51.300 studenti in infermieristica, a cui si aggiungono quelli che frequentano master e dottorati di ricerca, i docenti infermieri sono solo 41 in 22 università, con un rapporto di 1 a 1.350, contro un rapporto, ad esempio, di 1 a sei tra studenti e docenti odontoiatri nelle facoltà di odontoiatria.
L’interpellanza ricorda che molti infermieri hanno ottenuto l’abilitazione scientifica nazionale (ASN) per ricoprire i ruoli da professori universitari e che un’eventuale chiamata di chi è in possesso dell’abilitazione porterebbe il numero di docenti almeno a 56. Un obiettivo raggiungibile solo attraverso finanziamenti per la chiamata degli abilitati, così ripartiti: per i docenti interni abilitati, per 15 anni di finanziamento, 9.155.449,00 euro (610.363,30 euro per anno); per i docenti esterni abilitati, per 15 anni di finanziamento, 15.759.342,17 euro (1.050.622,81 euro per anno).
“Il numero degli iscritti – scrivono i deputati firmatari – giustifica l’investimento nell’ottica di garantire il principio di parità tra i corsi e il principio di non discriminazione tra professioni, anche alla luce del fatto che l’emergenza infermieri richiede una formazione di prestigio”. I deputati chiedono di porre fine a una “ingiustizia di sistema” che si protrae ormai a 25 anni, cioè da quando furono avviati per la prima volta i corsi di laurea universitaria per infermieri.
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