Il commento del presidente Massai sulla conversione in legge del Ddl Lorenzin.
«È un giorno storico per l’Ipasvi e per tutti gli infermieri». Danilo Massai, presidente del Collegio Ipasvi Firenze-Pistoia commenta così la conversione in legge il Ddl Lorenzin da parte del Senato. Con questo atto, oggi, nasce dopo oltre dieci anni la Fnopi, la Federazione nazionale degli Ordini delle professioni infermieristiche, il più grande Ordine italiano.
«Le professioni sanitarie – prosegue Massai –, con il passaggio a Ordine, completano il loro assetto gerarchico a tutti gli effetti per diventare anche e sempre più una professione intellettuale. Questo è un bel passo in avanti. Gli assistenti sanitari si staccheranno dal nostro albo e rimarranno invece due professioni: infermieri e infermieri pediatrici. Gli assistenti sanitari confluiranno quindi in un Ordine diverso, quello delle professioni tecniche della prevenzione».
Ma cosa cambia con la nascita della Fnopi? «L’Ordine – va avanti Massai – conferisce maggiori vigore e spessore alla professione. Sarà rivista la regolamentazione dei Collegi, ma quelli che hanno fatto da poco le elezioni rimarranno in vigore fino al 2020, anche se alcune norme saranno subito applicate, come per esempio quelle di iscrizione e l’obbligo di perseguire l’esercizio abusivo della professione».
Ovviamente i punti critici rimangono e su questi sarà necessario continuare a lavorare. «Per esempio – conclude il presidente del Collegio Ipasvi Firenze-Pistoia – occorre un adeguamento contrattuale delle figure professionali e i contratti vanno migliorati. Devono poi essere rivisti i livelli di responsabilità e la certificazione delle competenze dei professionisti. Anche i piani di studio universitari dovranno essere adeguati in termini di contenuti. C’è infine da tenere presente che la legge regolamenta i comitati etici sulla sperimentazione dei farmaci. Inoltre troviamo finalmente un inasprimento delle pene per chi fa male a disabili insieme a una nuova cultura specifica e interdisciplinare. Ci sono, insomma, tanti punti sui quali continuare a lavorare, ma quella di oggi resta una giornata storica per la professione».
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