Il presidente Fabio Mustorgi: “La gravità di certi comportamenti potrebbe portare all’omicidio colposo”.
A Rapallo i costanti disguidi che causano regolarmente gravi ritardi alle ambulanze impiegate in soccorsi urgenti sono giunti alle attenzioni degli inquirenti. Fabio Mustorgi, presidente della Croce Bianca locale ha manifestato il proprio disappunto: «Che conseguenze avrebbero avuto, quei minuti persi, se a bordo quel giorno ci fosse stata una persona colpita da infarto? La gravità di certi comportamenti potrebbe portare all’omicidio colposo».
Si era già espresso nel 2015, Mustorgi, quando fu introdotta la circolare del ministero del Trasporto secondo la quale, Croce Rossa esclusa, “le ambulanze, per essere esenti dal pagamento autostradale, devono operare in emergenza”. La diatriba riguarderebbe pertanto questa sfumatura. Alcune definizioni piuttosto equivoche dei termini “emergenza” e “soccorso” hanno quindi creato il contenzioso tra la società autostradale e la pubblica assistenza rapallese.
«Arriveremo alla Corte di Cassazione – tuona Mustorgi, coordinatore Anpas nel Tigullio –. Andremo pure da Papa Francesco, se servirà. Perché noi siamo volontari e il nostro dovere è soccorrere chi ha bisogno. Lo dice anche la Costituzione: soccorso non è solo emergenza». La Croce Bianca di Rapallo sarebbe stata la prima a presentare gli esposti in Procura della Repubblica. Le vertenze vanno avanti da molti anni.
In più episodi, dopo interminabili minuti di attesa, gli autisti sono stati costretti a scendere dal mezzo in urgenza per sollevare fisicamente le sbarre del casello, ricevendo a volte anche delle maxi ingiunzioni di pagamento. In seguito a simili episodi la Croce Bianca di Rapallo ha presentato una denuncia penale ai carabinieri per interruzione di un ufficio o servizio pubblico o di un servizio di pubblica utilità.
«In un caso di emergenza, con sirena e girevole attivata, il mezzo è stato lasciato in fila al casello autostradale di Lavagna – racconta ancora il presidente della Croce Bianca -. Il casellante non ha provveduto a sgomberare la zona dalle macchine e ha aspettato ulteriormente prima di far uscire il mezzo, che era diretto all’ospedale di Lavagna».
A bordo c’era un paziente in gravi condizioni: «In codice rosso. Nel caos che è seguito, la sbarra è stata alzata, poi abbassata. Morale: è finita sul cofano della nostra ambulanza. L’autista non si è fermato per fare contestazioni, ma ha tirato dritto verso l’ospedale, nel nostro interesse primario, ovvero il soccorso della persona a bordo».
Simone Gussoni
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