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Nursing Up: “Grande adesione allo sciopero. Avanti con la lotta contro il Ccnl”

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Nursing Up: "Grande adesione allo sciopero. Avanti con la lotta contro il Ccnl"
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Il presidente De Palma: “Se non riaprono il contratto, proseguiremo con altre iniziative. Nessuno si illuda di poterci tappare la bocca”.

Con la chiusura a Torino dell’assemblea generale al Cto, dopo la manifestazione di stamattina al Le Molinette, si sono concluse le 48 ore di sciopero nazionale degli infermieri proclamate da Nursing Up per le giornate del 12 e 13 aprile. In tutta Italia l’adesione dei lavoratori è stata imponente, nonostante le precettazioni e le azioni di boicottaggio segnalate in numerose aziende sanitarie e finalizzate al fallimento della protesta.

A Torino diverse centinaia di lavoratori, non solo piemontesi, ma provenienti anche dalle regioni limitrofe, hanno sfilato, mandando in tilt il traffico cittadino. Così parla il presidente Nursing up, Antonio De Palma: “Gli infermieri ci chiedono di andare avanti per far riaprire le trattative sul Contratto nazionale. Non possiamo, come sindacato, deludere le giuste istanze dei nostri colleghi. È finito il tempo delle chiacchiere vuote e delle decisioni prese sopra la testa dei lavoratori. A Torino abbiamo rilanciato con forza le ragioni della protesta, cominciata con lo sciopero del 23 febbraio, che continuerà con ulteriori azioni di lotta. Il Contratto nazionale è fermo da nove anni e la bozza proposta non ci soddisfa. Anzi, è inaccettabile. Per questo Nursing Up non ha firmato l’ipotesi presentata all’Aran e avallata da Cgil, Cisl e Uil. Noi non ci stiamo, e faremo tutto quanto nelle nostre possibilità per far avere ai nostri professionisti il riconoscimento che spetta loro di diritto. Gli infermieri hanno capito che ora è il momento di tirare dritto per ottenere una giusta retribuzione, in un quadro di regole certe e coerenti con quanto oggi è richiesto agli infermieri stessi in termini di responsabilità e competenze. Non consentiremo di fare le nozze coi fichi secchi. Se non riaprono il contratto, andremo avanti con altre iniziative di lotta sindacale a sostegno dei lavoratori. Nessuno si illuda di poterci tappare la bocca.

L’astensione dal lavoro ha messo a repentaglio l’erogazione dei servizi ospedalieri in tutto il Paese. Lombardia, Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta, Trentino, Veneto e Sardegna, le aree dove la partecipazione alla protesta è stata più massiccia. Nelle altre zone d’Italia lo sciopero ha comunque registrato un’adesione importante. “Siamo soddisfatti, come sindacalisti e come infermieri, per il successo di questo sciopero – conclude De Palma –. I colleghi hanno rinunciato a una significativa quota dello stipendio per far sentire la propria voce a chi tenta di decidere del futuro di migliaia di lavoratori senza raccoglierne le istanze retributive e professionali. La nostra categoria che è cambiata profondamente negli ultimi anni e non vuole più stare ai margini della sanità”.

 

Randolfi Massimo

 

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