Basterebbe leggere i dati ufficiali che si ricavano dalle dotazioni organiche delle Aziende sanitarie in Puglia; veri e propri atti deliberativi per evitare di raccontare Balle
Tanto è vero che per consentire lo smaltimento delle ferie estive per gli Infermieri sono stati già attivati piani straordinari di chiusura o accorpamento di unità operative (Al Policlinico di Bari per esempio); doppi turni di servizio e reperibilità oltre a quelle contrattuali.
Da quanto ci racconta il reale si passa, attraverso giornali e giornalisti sprovveduti, a supposizioni e titoli che definire falsi è un eufemismo.
L’unica verità è nel rapporto Infermieri/OSS, drammatico che determina il fenomeno del demansionamento.
Basta leggere i dati Ministeriali sulle dotazioni organiche per rilevare che il rapporto Infermieri/abitanti della Puglia è al di sotto della media nazionale così come il rapporto Infermieri/medici è in linea con la media nazionale.
Sulla rete dei servizi domiciliari non c’è nulla tranne una ipotesi avanzata dall’Agenzia regionale definita Care 3.0 che mira a incentivare economicamente i Medici di Medicina Generale nel ruolo di care manager attraverso il reclutamento di Infermieri . Circostanza contestabile e arrogante poiché creerebbe una situazione di “caporalato” infermieristico adottato dai Medici.
Ovviamente in questo contesto, in assenza di modelli organizzativi e di Operatori Socio Sanitari c’è una notevole distrazione di Infermieri in altre attività diverse da quelle previste dal relativo profilo.
Evidentemente quindi, ci sono ancora troppe incognite da considerare per delineare un insieme di situazioni che altri “bontà loro” hanno già letto.
Avranno mica stipulato una convenzione con il Mago Otelma?
Massimo Randolfi
Allegati
La professione infermieristica nelle Regioni (documento FNOPI 2016)
Articolo “Repubblica” 6 maggio 2018 “Troppi infermieri, pochi medici e mancano duemila ausiliari”
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