Il ragazzo non ha rispettato il protocollo per scongiurare infezioni e ha contratto una setticemia fatale.
Chi si fa un tatuaggio sa che c’è un protocollo da rispettare per scongiurare le infezioni, perché basta una disattenzione per procurarsi problemi che potrebbero essere addirittura letali. È quello che è successo a un giovane originario del Texas: ha scelto di imprimersi una nuova scritta sul proprio corpo, senza considerare che di lì a breve avrebbe trascorso alcuni giorni al mare.
Il ragazzo si è fatto tatuare “Gesù è la mia vita” sul polpaccio sinistro, poi ha fatto le valigie ed è partito per il Golfo del Messico, ignaro che avrebbe trovato la morte a causa di un banalissimo bagno. Alcuni batteri, infatti, sono penetrati là dove la pelle era ancora sensibile ed esposta, provocando una grave infezione: «La pelle è diventata più scura, con lividi e liquidi che hanno iniziato ad accumularsi sulle gambe. Era una situazione allarmante», ha detto un medico dell’università del Texas autore di un rapporto sul caso per Bmj Case Reports.
Una setticemia lo ha consumato nel giro di due mesi. La Cnn riporta che è stato individuato il responsabile dell’infezione. Si tratta del Vibrio vulnificus, un batterio particolarmente virulento, che spesso intacca i frutti di mare (risultando pericoloso per gli amanti delle crudité) negli Stati Uniti. Dopo il drammatico caso, i medici insistono nel ricordare che un tatuaggio è un atto invasivo e chi si tatua deve seguire rigorosamente le raccomandazioni per evitare eventuali complicazioni.
Fonte: www.ilmessaggero.it
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