L’incubo di un’infermiera del 118 barese starebbe proseguendo da mesi, senza che i vertici dell’Asl e del sistema dell’emergenza-urgenza siano intervenuti in alcun modo.
Un medico dello stesso equipaggio la starebbe perseguitando da molto tempo, arrivando addirittura ad aggredirla fisicamente.
Per questo la donna è costretta a venire a lavoro accompagnata dal padre. Visto quanto accaduto in precedenza, la professionista sarebbe anche obbligata a chiudersi a chiave, ogni volta debba vestire o svestire la divisa.
Ancora non sarebbero note le motivazioni del recente assalto, fortunatamente scongiurato dagli altri operatori presenti in centrale durante il cambio turno.
Di certo è che questa situazione starebbe compromettendo i delicati equilibri presenti in un équipe che dovrebbe essere sempre concentrata per salvare vite durante le emergenze sanitarie.
Francesco Balducci, segretario territoriale FSI-USAE di Bari e Taranto è intervenuto sulla vicenda chiedendo l’immediato allontanamento del medico dalla postazione e l’avvio di un procedimento disciplinare nei suoi confronti.
“In considerazione dell’inerzia sinora dimostrata dai vertici del 118 e della Asl Bari in relazione alle segnalazioni fatte dalla nostra associata – si legge nella lettera – la scrivente comunica che si riserva di valutare la possibilità di denunciare alle autorità competenti i fatti ed eventuali omissioni”.
L’episodio più grave sarebbe accaduto il 28 febbraio scorso attorno alle ore 20.
La vittima era appena montata in servizio. Il medico, smontante, la raggiunse nel locale riservato agli infermieri della postazione 118 mentre la stessa aveva rimosso i propri abiti per indossare la divisa da lavoro.
Il medico avrebbe reagito in modo minaccioso all’invito ad andarsene, scagliandosi contro l’infermiera, poi salvata da alcuni colleghi.
“La nostra associata ha chiesto ripetutamente ai responsabili del 118 della ASL Bari di intervenire a tutela della propria incolumità, sollecitando interventi appropriati – scrive Balducci – provvedendo anche a segnalare il caso allo sportello d’ascolto del CUG della ASL Bari.
Nonostante tutto, gli episodi continuano. Il dottore, infatti, non perde occasione per far coincidere il proprio turno di servizio con quello dell’infermiera al fine di importunarla ed intimidirla. Questa situazione ha finito per causare un grave stato d’ansia”.
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