“Tutelate i nostri figli”. Ecco la lettera, affidata ai social, delle madri di quei bambini che non possono proprio essere vaccinati
La lettera accorata di alcune donne, madri di bambini ‘speciali’, è stata pubblicata sul profilo Fb ‘Io Vaccino’: “Siamo un gruppo di mamme accomunate dallo stesso destino: le patologie al fegato dei nostri bambini. Patologie che le persone sane non conoscono, malattie crudeli che hanno portato i nostri bimbi al trapianto e a essere immunosoppressi”.
Per questo motivo, i loro figli non possono essere vaccinati. Ma per poter andare a scuola in sicurezza ed evitare di essere contagiati con malattie ‘sconfitte’ da tempo immemore, hanno bisogno che gli altri bambini vengano vaccinati, facendo così da scudo.
La lettera, che tutti possono sottoscrivere, sarà inviata a tutti i parlamentari “per evitare che gli emendamenti proposti al Decreto Milleproroghe rendano inutile la legge attualmente in vigore sull’obbligo vaccinale. Crediamo fermamente che i nostri bambini abbiano il diritto di sentirsi sicuri e che questo diritto debba essere anche un impegno dello Stato e delle istituzioni”.
Le mamme sottolineano che non sono affatto interessate alle scelte politiche, pretendono ‘solo’ la tutela dei loro piccoli e il rispetto della loro condizione di salute.
“I nostri bimbi sono in una condizione in cui quelle che per tutti voi potrebbero essere ‘semplici’ malattie, per loro rappresentano il rischio di gravi complicazioni e conseguenze molto serie: una varicella o un morbillo, nei nostri bambini, avrebbero effetti devastanti sul fegato trapiantato. Le malattie virali sono molto pericolose per i nostri figli e rappresentano un rischio supplementare che abbiamo il diritto di non correre, perché può essere facilmente evitato” spiegano.
Infine lanciano la loro stoccata, arrivando al dunque: “Si vuole veramente giocare con la pelle dei nostri bambini? Noi non ci stiamo. I nostri bambini, tutti i bambini hanno diritto a una protezione che un’autocertificazione non offre, perché non esiste alcuna garanzia di controllo e a scuola si può entrare anche senza” sottolineano. E poi concludono: “Ci battiamo per i nostri bambini e per tutti quelli che hanno diritto di vivere in un ambiente protetto, diritto che lo Stato ha il dovere di garantire. Crediamo fermamente che i nostri bambini abbiano il diritto di sentirsi sicuri e che questo diritto debba essere anche un impegno dello Stato e delle istituzioni”.
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