I sindacati denunciano una situazione insostenibile: “I pazienti si trovano a combattere, oltre che con la loro patologia, anche con le zanzare e le relative punture”. E pare che i problemi non siano solo quelli…
“Da qualche settimana si registra una vera e propria invasione di zanzare al San Leonardo. In particolare è al pronto soccorso che si registra la presenza più costante di questi insetti. I pazienti, così, si trovano a combattere, oltre che con la loro patologia, anche con le zanzare e le relative punture”.
È così che Antonio Cascone, Segretario territoriale FSI Usae Napoli racconta a StabiaChannel.it di una situazione decisamente insalubre che regna sovrana presso l’ospedale campano. “Un problema serio che sarebbe dovuto essere segnalato alla direzione sanitaria dal primario del reparto. Cosa che a quanto pare non è avvenuta. E la stessa direzione risulta come al solito carente nei controlli e nella prevenzione, mentre è in prima linea per tagliare nastri. Bisogna procedere al più presto con una disinfestazione ad hoc” continua Cascone.
Sembra proprio che non ci sia pace, quindi, per il nosocomio di Castellammare, che ultimamente (come riportato da StabiaChannel.it) è stato al centro dell’attenzione per altri e non meno importanti problemi: difficoltà organizzative, personale del reparto di chirurgia che si dava malato in continuazione e premi non pagati.
“Il pronto soccorso del San Leonardo purtroppo è diventato lo scantinato dell’ospedale dove, in alcune stanze, vi è una temperatura glaciale tanto che i pazienti chiedono a viva voce l’uso di coperte di lana. Di contro, in altre stanze, per assenza dell’area condizionata, si registrano circa 20 gradi di differenza. Insomma un pronto soccorso allo sbando, dove la chiusura di alcuni reparti ha fatto sì che i pazienti vi rimangono per più giorni, senza pasti, lenzuola e servizi igienici ad hoc.
Un pronto soccorso che dovrebbe risolvere i problemi di salute è diventato una trappola, soprattutto per chi arriva accusando problemi bronchitici e febbre. Non possiamo aspettare che ci scappi il morto. E non possiamo osservare inermi le continue aggressioni che subisce il personale. Se la direzione sanitaria stabiese non è in grado di tutelare l’utenza e gestire il presidio deve dimettersi” conclude il sindacalista.
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