Gli infermieri sono generalmente i primi operatori ad identificare un paziente in arresto cardiaco ed avviare le conseguenti manovre di rianimazione cardiopolmonare (CPR) ai pazienti in arresto cardiaco.
Le manovre di rianimazione hanno ridotto drasticamente le morti intra-ospedaliere se effettuate da professionisti della salute adeguatamente formati.
Ma davvero tutti gli operatori sanitari presenti negli ospedali sarebbero in grado di fare ciò correttamente?
I ricercatori della School of Nursing della University of Botswana hanno realizzato uno studio quasi-RCT per rispondere al quesito.
L’obiettivo è stato quello di investigare le conoscenze degli infermieri in materia di conoscenza della corretta procedura di CPR e delle loro abilità nell’eseguirla.
Metodologia: Uno studio quantitativo è stato condotto in tre ospedali del Botswana. Un pre-test, interventi, post test e rivalutazioni a distanza di sei mesi sono stati effettuati per determinare il grado di conoscenza e le abilità nelle manovre di CPR.
La procedura ritenuta corretta dai ricercatori è stata quella realizzata nelle linee guida dell’American Heart Association’s 2010 basic life support (BLS) per professionisti sanitari
I dati ottenuti sono stati analizzati per confrontare le performance nel corso del tempo.
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