La bagarre vaccini, fatta di emendamenti, smentite, litigate, colpi di scena e tanta confusione, ha avuto il suo momentaneo epilogo (VEDI). Che alla fine non ha soddisfatto nessuno, soprattutto chi fa della scienza e della salute il suo vessillo, come il dott. Paolo Francesco Perri, direttore Pediatria e Neonatologia e del dipartimento Materno-Infantile dell’Asur 3 di Macerata.
Il primario, che è anche presidente della sezione marchigiana Società italiana di Neonatologia, ha deciso di effettuare una accorata richiesta tramite un post sul sito della Presidenza della Repubblica: “Chiedo al Presidente della Repubblica di considerare la possibilità di rinviare alle camere il decreto Milleproroghe per la parte riguardante le vaccinazioni”.
Il medico giustifica questo suo appello spiegando che non può proprio accettare ciò che sta avvenendo: “La ricomparsa delle epidemie di morbillo in Italia con una certa mortalità, ospedalizzazioni e sequele. La maggioranza degli italiani vaccina, ma grazie ai No vax (una minoranza) non arriviamo a quel 95% che permetterebbe al virus patogeno di non circolare ed infettare.”
E, come è inevitabile, “I più a rischio sono i più deboli, neonati, anziani e immunodepressi di ogni età, ma tutti possono avere complicanze, seppur rare, come due forme gravi di encefalite” sottolinea il pediatra.
Che continua: “Se non vogliamo, e so che Lei non lo vuole che l’Italia diventi una nazione dove si permette che una minoranza di cittadini incompetenti dettino legge per aver fatto attivamente campagna elettorale per un partito al Governo, con pericoli enormi per una democrazia compiuta, ascolti al riguardo il parere delle società scientifiche, dell’Istituto Superiore di Sanità, dell’Ordine dei medici, dei presidi e soprattutto consideri tutti coloro che potranno essere infettati e si ammaleranno per un ritardo ulteriore a all’attuazione completa di misure preventive”.
Perri, quindi, conclude con una domanda: “L’art. 32 della Costituzione ‘La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività’ può essere considerato al riguardo?”
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