Il pentastellato la definisce “iniqua” e si rivolge al governatore Emiliano affinché elimini questa “stortura” con un provvedimento di Giunta.
“Abrogare un atto regionale del 1993 con cui si stabilisce, per le cliniche private accreditate, la facoltà di aggiungere una retta alberghiera per i pazienti che si ricoverano nelle camera di degenza anziché in corsia”. Questa la richiesta formulata dal consigliere della Regione Puglia, Mario Conca (Movimento 5 Stelle, foto), al governatore, nonché assessore regionale alla Sanità, Michele Emiliano, e al direttore del dipartimento Politiche della salute, Giancarlo Ruscitti.
Evidentemente 25 anni fa c’erano differenze tra le corsie e le camere – continua Conca –, ma da molti anni gli standard strutturali sono gli stessi e le due cose coincidono. Quindi non c’è nessuna ragione per continuare a far pagare questa indennità giornaliera extra, di cui anche il presidente, da me interpellato, era all’oscuro, tanto da dirsi favorevole alla sua abrogazione. Se si considera che, su 10mila posti letto attivi in Puglia, il 40% circa è gestito dal privato convenzionato e che la tariffa media è di 10 euro al giorno per i primi 7 giorni di degenza e di 5 euro per i successivi, parliamo di una cifra stimabile intorno ai 13 milioni di euro l’anno, assolutamente ingiustificati e non dovuti dai pazienti. Se poi prendiamo a riferimento gli ultimi 10 anni, la cifra fatta sborsare ai cittadini è stata pari, verosimilmente, a 100 milioni di euro”.
Conca fa quindi riferimento alle segnalazioni da lui stesso ricevute in merito alla clinica Mater Dei. Pare che in tale struttura la retta sia richiesta, e anche sollecitata, per la presenza in camera di frigobar e tv, pena la riscossione per via stragiudiziale: “Peccato che i pazienti e i loro familiari segnalino l’assenza di questo tipo di servizi. Questo è solo uno dei tanti casi perpetrati sul territorio pugliese, dove ne esisterebbero tanti altri come, ad esempio, quello della clinica Villa Verde. Ci sono anche strutture ospedaliere che invece non si avvalgono di questa assurda facoltà perché si fanno ‘bastare’ i remunerativi DRG (Diagnosis related group)”.
Conclude il consigliere pentastellato: “Non è più tollerabile il pagamento di 10 euro al giorno da parte dei pazienti che si ricoverano in cliniche a cui la Regione assicura convenzioni milionarie, dal momento che noi pugliesi già paghiamo quattro volte per un sistema sanitario che fa acqua da tutte le parti. Lo sosteniamo con la fiscalità generale, con il ticket e il superticket, con l’intramoenia e l’extramoenia, con i costi sociali diretti e indiretti insiti nella mobilità passiva. Che ne dite, può bastare? Ecco perché ho chiesto al presidente Emiliano di eliminare al più presto questa stortura con un provvedimento di Giunta, augurandomi che, ad horas, nessuna clinica privata richieda più ai degenti tale fastidiosa e anacronistica gabella”.
Redazione Nurse Times
Fonte: www.marioconca.it
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