L’intervento ha permesso di “chiudere un foro all’interno del cuore con una molletta adattata per il caso specifico, scongiurando così il rischio di una emorragia fatale”. Il tutto senza usare il bisturi.
“Nella letteratura scientifica mondiale ad oggi non ci sono casi clinici risolti in questo modo con una chiusura, eseguita tutta per via percutanea (senza chirurgia tradizionale), di uno pseudoaneurisma (una raccolta di sangue che si forma tra due strati di tessuto) post chirurgico del ventricolo sinistro del cuore di una paziente. Possiamo dire che è una prima mondiale”, ha spiegato Carlo Cernetti, specialista che ha materialmente eseguito l’intervento e direttore della Cardiologia del Ca’ Foncello.
Il caso clinico sarà presto pubblicato ed ha permesso all’équipe di vincere la competizione scientifica tra tutte le emodinamiche italiane che si svolge ogni anno al congresso nazionale Gise.
Nessuno “aveva mai provato a coagulare uno pseudo aneurisma post chirurgico al ventricolo sinistro, una raccolta di sangue che si forma tra due strati di tessuto, una complicanza piuttosto rara che si può presentare dopo un intervento chirurgico – ha spiegato Cernetti – raggiungendo il cuore partendo dalla gamba, attraverso l’arteria femorale, esclusivamente con un sondino di due millimetri. Inoltre il paziente assumeva elevati immunosoppressori che rendono i tessuti fragili.
Quello del paziente che abbiamo operato – ha concluso – è un caso clinico con condizioni davvero fuori dall’ordinario. Abbiamo lavorato in team e ora però sta bene”.
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