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L’anestesia generale nel bambino non causa alcun deficit cognitivo

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I ricercatori dell’Hospital for Sick Children (SickKids) di Toronto, guidati da James D. O’Leary hanno realizzato uno studio finalizzato all’analisi delle complicanze che potrebbero insorgere in un bambino sottoposto ad anestesia generale.
Dall’analisi dei dati raccolti sarebbe emerso come l’anestesia su pazienti molto piccoli non comporti deficit particolari. I risultati, pubblicati sulla rivista scientifica Jama Pediatrics, avrebbero evidenziato come non siano emersi problemi nello sviluppo tali da compromettere il rendimento scolastico dei bambini.
 
Precedenti studi avrebbero però suggerito il contrario: il cervello in via di sviluppo potrebbe subire danni in seguito ad un’anestesia generale, specialmente se somministrata nei primi mesi di vita.
Tuttavia, gran parte di questi lavori, si sono basati su studi condotti esclusivamente su cavie da laboratorio e non su esseri umani.

 

 

Gli studiosi canadesi hanno elaborato i dati relativi a circa 11.000 coppie di fratelli. In circa 370 coppie, entrambi i fratelli sono stati sottoposti ad anestesia generale in vista di un intervento chirurgico. Sono stata analizzati anche i casi di 2.350 coppie nelle quali un solo fratello era stato sottoposto ad anestesia generale.

 

 

Oltre il 60% dei bambini aveva già compiuto almeno due anni al momento di entrare in sala operatoria. Gli interventi ai quali sono stati prevalentemente sottoposti hanno riguardato il sistema muscolo-scheletrico, gli organi genitali maschili. Anche gli interventi di otorinolaringoiatria sono stati presenti in gran numero.
I ricercatori hanno esaminato i risultati emersi dal questionario somministrato agli insegnanti per valutare lo sviluppo dei bambini nella fascia di età compresa tra i cinque ed i sei anni.

 

 

Nonostante i bambini sottoposti ad anestesia abbiano mostrato un rischio leggermente aumentato di sviluppare problemi fisici o relativi alle abilità sociali, emotive o comunicative rispetto ai fratelli, questo dato è risultato essere non significativo e addirittura potrebbe essere considerato del tutto casuale.

 

 

I risultati dello studio attuale dovrebbero rassicurare i genitori di bambini piccoli che richiedono l’anestesia per le procedure chirurgiche – dice James D. O’Leary – Tuttavia, interpretare le implicazioni cliniche della neurotossicità correlata all’anestesia è impegnativo e sono necessari ulteriori studi clinici che forniscano prove definitive sulla relazione tra esposizione all’anestesia e danno neurologico per guidare le decisioni sul trattamento”. 

Simone Gussoni

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