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Ostetrica rifiuta di vaccinarsi: licenziata senza preavviso per giusta causa

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Ostetrica rifiuta di vaccinarsi
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Un’ostetrica in servizio presso l’ospedale di Macerata sarebbe stata licenziata in seguito ad i continui rifiuti all’invito a vaccinarsi del datore di lavoro.

La professionista in servizio presso l’ospedale di Macerata avrebbe più volte ignorato il richiamo, nonostante tale condizione fosse richiesta per svolgere il lavoro.

Alcuni giorni fa, il direttore dell’Area Vasta 3 ha firmato la determina per il licenziamento per giusta causa e senza preavviso.

Molto probabilmente siamo di fronte al primo caso in Italia nel quale sia stata applicata la normativa che prevede l’obbligo di sottoporsi a 10 tipologie di vaccini per gli operatori sanitari in determinati reparti, tra i quali appunto Ostetricia e Ginecologia.

La Asur si è appellata ai codici deontologici di medici e infermieri, al decreto legge 81/2008 e alla legge 24/2017 e dalla Carta di Pisa delle vaccinazioni per operatori sanitari. “Dispiace che sia andata a finire così, né io né i miei collaboratori siano contenti quando si firma un provvedimento del genere – spiega Maccioni all’ANSA -, ma la storia andava avanti da mesi, più volte ci sono stati incontri e colloqui”.

La determina “doveva essere firmata un mese fa, poi abbiamo deciso di aspettare altri 20 giorni”. Ma l’ostetrica non ha voluto sentire alcuna ragione.

La Regione Marche e l’Asur (Azienda Sanitaria Unica Regionale) hanno avviato un monitoraggio sull’immunizzazione degli operatori con marker, da cui è emersa la posizione dell’operatrice sanitaria. “La nostra linea è di far rispettare questo obbligo – spiega il direttore dell’Area vasta maceratese -, siamo disposti a dare flessibilità sui tempi. Ma l’obbligo va rispettato”. Intanto l’ostetrica si è rivolta ad un avvocato.

Burioni ha aspramente criticato l’ostetrica attraverso il proprio profilo Facebook. “Un sanitario che rifiuta le vaccinazioni secondo me non solo è un ignorante non scusabile, ma è qualcosa di vicinissimo a un criminale. La presenza di una persona non vaccinata in un reparto come quello dove si seguono le donne gravide e dove si partorisce è letteralmente come avere un fiammifero acceso dentro un deposito di benzina”.

“Un’ostetrica non vaccinata può contrarre morbillo, varicella, rosolia e trasmettere queste malattie alle future mamme e ai neonati con conseguenze devastanti. Tollerare la presenza di un’ostetrica non vaccinata dentro un reparto ospedaliero è come tollerare che a guidare un autobus sia un autista completamente ubriaco. Entrambi a causa di un comportamento folle e sconsiderato mettono in pericolo loro stessi e la vita degli altri. Entrambi devono essere cacciati per difendere la sicurezza di persone innocenti”.

“Ha fatto benissimo il mio collega Alessandro Maccioni che dirige l’Asur di Macerata a licenziare in tronco questa ostetrica incosciente – aggiunge – e voglio proprio vedere se i sindacati avranno il coraggio e la spudoratezza di difendere questa irresponsabile. Orgoglioso della mia Regione” conclude il medico, originario di Pesaro, che nei mesi scorsi aveva criticato alcune scelte della Regione Marche.

 

Simone Gussoni

Fonte: Ansa

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