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Mondaino, sequestrata casa di riposo lager: anziani malmenati e sedati con farmaci non prescritti

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Mondaino, sequestrata casa di riposo lager: anziani malmenati e sedati con farmaci non prescritti
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Un’altra casa di riposo dei orrori è stata scoperta dalla forze dell’ordine a Mondaino, in provincia di Rimini.

Gli anziani ricoverati nella struttura venivano lasciati senza cibo e nella loro sporcizia per giorni. Molti di loro venivano pesantemente sedati con farmaci non prescritti, minacciati e talvolta picchiati.

Giovedì mattina il blitz dei Carabinieri del Nas ha messo fine all’incubo di 36 anziani. I militari hanno eseguito 6 misure cautelari, di cui una in carcere per la titolare.

Un operatore socio sanitario 56enne invece è finito agli arresti domiciliari mentre 4 altri dipendenti sono stati sottoposti ad obbligo di firma.

Anche il numero del personale sarebbe risultato fortemente inadeguato per poter accudire gli anziani in sicurezza, tant’è che più volte gli abitanti del paese avrebbero ritrovati gli ospiti intenti a vagare liberamente per il paese.
Proprio in occasione del blitz di giovedì mattina, solamente due dipendenti sarebbero stati presenti nella casa di riposo.
Dalle successive indagini sarebbe emerso come gli stessi operatori sociosanitari somministrassero regolarmente farmaci non prescritti, per sedare i pazienti “in modo che non creassero problemi.”
Negli ultimi mesi, sarebbero stati accertati ben 50 accessi in pronto soccorso per sospette “cadute accidentali” che hanno portato a prognosi anche superiore ai 60 giorni tanto che ciò avrebbe permesso agli inquirenti di ipotizzare immediatamente come gli stessi anziani venissero picchiati. Dalle intercettazioni, poi, sarebbe emerso come un 63enne fosse stato colpito a calci nelle parti intime.
In un altro caso, un 65enne è stato minacciato di “spezzargli le gambe” se avesse suonato il campanello per richiedere l’intervento di un addetto. Diversi casi di lesioni da decubito completamente trascurate sono state riscontrate durante le visite effettuare dal personale medico dei Carabinieri del Nas.Due anziani ospiti, a causa delle loro gravi condizioni, sono stati trasportati immediatamente in ospedale per le cure del caso.
La stessa terapia farmacolgica prescritta non veniva spesso somministrata, poiché non presente in struttura. Mancavano molti farmaci salvavita mentre quelli presenti, erano in parte scaduti. Anche il cibo veniva lesinato per poter avere un risparmio economico, nonostante nei registri risultassero somministrati i giusti quantitativi.
Il personale sarebbe risultato fortemente inadeguato sia dal punto di vista professionale che umano. Dall’analisi della documentazione, è emerso come colui che risultava essere l’infermiere in turno, non avesse mai conseguito alcun titolo abilitante.

La retta, pagata dagli ospiti, variava tra i 1300 e i 1700 euro al mese. La struttura, del valore di 2 milioni di euro, è stata messa sotto sequestro e gestita, momentaneamente, dall’Asl in attesa che gli anziani vengano ricollocati in altre case di riposo.

Allo stesso tempo, sono in corso i sequestri dei saldi dei conti correnti della proprietaria della struttura che, nel corso della perquisizione della sua abitazione, è stata trovata in possesso 8 fucili e 4 pistole.
Dovranno rispondere a vario titolo dei reati di abbandono di incapaci, maltrattamenti, abuso di mezzi di correzione, esercizio abusivo della professione, falsità ideologica, esercizio arbitrario delle proprie ragioni, truffa e insolvenza fraudolenta gli operatori sociosanitari S.P.I., 48enne bulgara, S.T., 33enne pesarese, V.A., 27enne napoletano, K.N., 38enne albanese, e “l’infermiere” 52enne di origini senegalesi M.L..“Un intollerabile caso di violenza, che suscita sdegno e orrore.
Difficile immaginare e accettare l’idea che degli esseri umani possano commettere su altri esseri umani, anziani e indifesi, maltrattamenti così gravi, fisici e psichici”. Così l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Sergio Venturi, commenta quanto emerso dall’operazione di polizia giudiziaria che ha portato al sequestro della struttura totalmente privata e non convenzionata ‘La Collina’ di Mondaino di Rimini.
“Ringraziamo l’Azienda sanitaria, la Procura e i Carabinieri per merito dei quali è stato possibile far venire alla luce questo orrore- aggiunge Venturi-. Per arrivare a scoprire tutto questo è stato fondamentale il sistema dei controlli e delle ispezioni che abbiamo messo in campo. Controlli che sono stati numerosi, svolti anche in orari non convenzionali, e che hanno funzionato.
Non possiamo permettere che episodi così gravi gettino ombra su un sistema di qualità, fatto di professionisti capaci e scrupolosi, che ogni giorno svolgono con competenza e dedizione un lavoro importante e delicato come l’assistenza alle persone anziane, spesso non autosufficienti.
I famigliari hanno tutto il diritto di stare tranquilli, quando affidano un proprio caro ad una struttura di accoglienza, privata o pubblica che sia. E proprio ai famigliari chiediamo massima attenzione e collaborazione: sono loro i primi che possono segnalare a Enti locali, Aziende sanitarie e Forze dell’ordine situazioni dubbie o sospette”.

Simone Gussoni

Fonte: RiminiToday

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