Non si tratta di una novità all’ospedale “Pugliese”. Il sindaco propone di istituire un servizio di vigilanza armata.
Notte di follia, quella vissuta al pronto soccorso dell’ospedale “Pugliese” di Catanzaro, tra venerdì e sabato scorsi, quando un infermiere e un operatore sono stati malmenati da un paziente che attendeva di essere visitato. Per entrambi la prognosi è di 30 giorni.
Non si tratta di una novità per il nosocomio del capoluogo calabrese. Soltanto due giorni prima, l’ufficio ticket era stato teatro di una scoppiata una lite tra pazienti che aspettando di registrare le impegnative. Anche in quel caso si era passati in fretta dalle parole ai fatti e alcune persone avevano fatto ricorso alle cure del pronto soccorso.
E proprio al pronto soccorso si è scatenata la rabbia di un soggetto particolarmente nervoso nella notte tra il 28 e il 29 dicembre. Ad avere la peggio è stato l’infermiere, che ha riportato la frattura del setto nasale dopo un pugno in pieno volto. Insieme all’operatore, era intervenuto per calmare i bollenti spiriti del suo aggressore, stanco di aspettare il proprio turno. Intento nel quale sono poi riuscite le forze dell’ordine.
In merito all’accaduto il sindaco Sergio Abramo ha contattato il direttore generale dell’Azienda ospedaliera, Giuseppe Panella. “Ho invitato il dg – ha reso noto il primo cittadino –, nello spirito di collaborazione che contraddistingue i rapporti fra Azienda e amministrazione comunale, a valutare l’istituzione di un servizio di vigilanza armata fisso all’interno della struttura. Sarebbe la misura più immediata per tutelare la professionalità e l’incolumità di medici, infermieri e operatori, ma pure la serenità e l’incolumità dell’utenza che si rivolge al ‘Pugliese’ e che per fortuna riconosce, nella stragrande maggioranza dei casi, l’impegno instancabile del personale sanitario”.
Da Panella sarebbe arrivata la massima apertura. Sul fattaccio, inoltre, si è espresso Vincenzo La Croce, coordinatore della Fp Cgil per l’Area Vasta Catanzaro – Crotone – Vibo Valentia, punta il dito contro la carenza di personale all’interno della struttura. “Tutto ciò – si legge in una nota – crea attese lunghe ed estenuanti, che spesso sfociano in rabbia e violenza verso il personale, il quale, seppure in una situazione di grave carenza, continua a prestare la sua professionalità al servizio della collettività”.
E ancora: “È una situazione insostenibile, soprattutto in giornate di lavoro come queste, che stanno diventando la norma, quando il triage è pieno di gente. Già è difficile sopportare questi carichi di lavoro; dover pensare anche alla propria incolumità rappresenta una condizione di lavoro inaccettabile per il personale. La Fp Cgil pone con fermezza la questione sicurezza, che rappresenta ormai una vera e propria emergenza. Nei prossimi giorni chiederemo un incontro urgente al dg Panella per studiare soluzioni in grado di proteggere tutti i lavoratori, in modo particolare quelli che operano con turni a rotazione, di giorno e di notte, che possono avere contatti con persone malintenzionate. Negli ospedali il diritto alla salute dei pazienti equivale al diritto alla sicurezza delle persone che ci lavorano”.
Redazione Nurse Times
Fonte: www.quotidianodelsud.it
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