La decisione definitiva sarà assunta nella riunione convocata per il 9 aprile.
Sulla carta, l’uscita della Puglia dal Piano operativo, il commissariamento soft che tiene le Asl sotto il controllo dei ministeri doveva concludersi il 31 dicembre. La partita, però, si giocherà nel mese di marzo, perché i tecnici di Salute ed Economia fanno resistenza, pur riconoscendo che la gestione della sanità è ormai tornata nei ranghi.
Lunedì sera, a Roma, il governatore Michele Emiliano ha incontrato il ministro della Salute, Giulia Grillo. Nel corso del cordiale colloquio, stando alle fonti della Regione, il tema del Piano operativo sarebbe stato toccato solo in termini generali, lasciando così che l’iter faccia il proprio corso. Ciò significa che la Puglia dovrà inviare entro il 9 marzo gli aggiornamenti del Piano operativo 2016-2018, già informalmente consegnati al ministero. Quindi la riunione convocata per il 9 aprile prenderà la decisione definitiva.
Le perplessità sembrano riguardare non tanto gli aspetti tecnici – da tre anni la Puglia è considerata adempiente per i Livelli essenziali di assistenza (Lea) – quanto per quelli economici. Esiste infatti una divergenza sul saldo del bilancio 2018, che per la Regione è pari a -14 milioni, mentre il Mef lo considera in negativo per 33 milioni. La differenza è dovuta all’incidenza del payback farmaceutico, la quota di fatturato che le case produttrici restituiscono alle Regioni a fine anno. Sul meccanismo di riparto è in atto da anni un contenzioso e la Legge di Stabilità ha sancito che la situazione dovrà essere sanata entro aprile.
Redazione Nurse Times
Fonte: www.lagazzettadelmezzogiorno.it
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