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Rapporto Sanità Nebo 2019: Speciale risorse umane

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Rapporto Sanità Nebo 2019: Speciale risorse umane
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Tutti i dati relativi al personale dipendente delle aziende sanitarie pubbliche.

Il personale del Ssr del Lazio è il più assente per malattia, ma il record di 25 giorni lavorativi di malattia medi annui per dipendente appartiene dell’AO di Cosenza. Altri dati: in Sardegna il doppio dei medici per assistito rispetto al Molise; 2 infermieri per medico in Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna contro i tre del Nord-Est; un’età media del personale che va dai 57 anni della Asl di Reggio Calabria ai 43 anni dell’AOU Federico II di Napoli. Il Rapporto Sanità Nebo 2019 disegna 21 Servizi sanitari regionali, sempre più diversi.

Gli ultimi dati diffusi dalla Ragioneria generale dello Stato – provenienti da oltre 200 aziende sanitarie (Asl, AO e altri enti regionali) ed elaborati dal Centro Studi Nebo – consentono di quantificare le risorse umane del Servizio sanitario nazionale in circa dieci unità di personale ogni mille assistiti. Valore che, a livello regionale, varia dai 16,4 della Valle d’Aosta ai 7,3 del Lazio. Quest’ultimo è preceduto dalle altre sei Regioni sottoposte ai Piani di rientro e dalla Lombardia, unica Regione del Nord al di sotto della media nazionale.

La disponibilità dei medici della Sardegna è doppia rispetto a quella del Molise (2,6 medici per mille assistiti, contro 1,3) e di poco superiore a quella della Valle d’Aosta, cui seguono Liguria, Calabria, Umbria. Analoga variabilità per infermieri e riabilitatori, che dai 6,5 per mille assistiti del Friuli Venezia Giulia scendono fino ai 3,5 della Campania. La sensibile variabilità territoriale è evidente anche osservando che, ad esempio, nella Provincia di Bolzano è presente un medico ogni 8 dipendenti, mentre in Campania, Calabria, Sicilia, Sardegna questo rapporto sale a uno ogni 5. E se in queste ultime regioni sono presenti 2 infermieri per medico, in tutto il Nord-Est e nel Molise il personale infermieristico e riabilitativo è oltre 3 volte quello medico.

La Calabria è prima per assenze per malattia dei medici (11,4 giorni lavorativi procapite all’anno, contro i 3,4 del Friuli Venezia Giulia), che con una età media di oltre 56 anni sono tra i medici meno giovani (secondi solo ai colleghi molisani e campani).

Le prime 4 aziende per assenze per malattia dei medici sono del resto tutte calabresi: Aziende Sanitarie Locali di Reggio Calabria e Crotone e Aziende Ospedaliere di Cosenza e di Reggio Calabria, le uniche oltre i 14 giorni lavorativi di assenza per malattia medi annui per medico.

L’AO di Cosenza, inoltre, raggiunge il primo posto per i giorni lavorativi di assenza di ciascuna delle restanti categorie di personale (infermieri, altro personale sanitario, area tecnico-professionale, direzione e amministrazione), posizionandosi al primo posto nella classifica delle Aziende sanitarie locali e ospedaliere per assenze per malattia, con quasi 25 giorni lavorativi in media annua per dipendente.

Considerando il complesso del personale sanitario, è il Lazio a guidare la classifica regionale (unica a superare i 15 giorni lavorativi di assenza per malattia in media per dipendente), seguito dalla Basilicata, che è invece l’unica regione a superare i 17 giorni lavorativi di assenza per malattia in media annua per infermiere (oltre il doppio di quelli registrati in Valle d’Aosta e nelle Province autonome). La Asl di Matera, in particolare, insieme alle AO di Cosenza e Civico Di Cristina di Palermo e alle Asl Lanciano-Vasto-Chieti, Roma 6 e Lecce, sfora i 20 giorni lavorativi di assenza procapite per malattia del personale infermieristico e riabilitativo.

Ulteriori caratterizzazioni territoriali sono ancor più evidenti confrontando gli ultimi dati rilasciati dalla RGS, relativi all’anno 2017, con quelli del 2010: in questo arco di tempo il Rapporto segnala un taglio del personale medico e infermieristico pari, rispettivamente, a 6,9% e 4,4% su scala nazionale. Nello stesso periodo, tuttavia, gli analoghi valori raggiungono in Molise il 31% e il 23%. Vale a dire un taglio di quasi un terzo dei medici e di un quarto degli infermieri, mentre si assiste a un incremento per entrambe le figure sia in Valle d’Aosta che nelle Province autonome.

Le politiche del personale applicate al comparto Sanità hanno causato un sensibile aumento dell’età media dei dipendenti del Ssn: dal 2010 al 2017 è passata da 47,5 anni a 50,7 su base nazionale; ma mentre in Molise sfiora i 56 anni, nelle Province autonome resta al di sotto dei 48. Ampi divari sono evidenti sia per l’area medica che per quella infermieristica: se in Molise i medici superano i 58 anni di età media e gli infermieri quasi raggiungono i 54, nella Provincia di Trento i primi si fermano a 49 anni e i secondi a 44 e mezzo; in entrambi i casi, dunque, con una differenza di oltre 9 anni.

Dalla consultazione dei numerosi indicatori elaborati dal Centro Studi Nebo, disponibili sul sito dedicato www.programmazionesanitaria.it, emergono criticità e profonde differenze territoriali, spesso caratterizzate da un andamento Nord-Sud: la Regione Lazio appare più affine ai comportamenti delle Regioni meridionali delle restanti Regioni del Centro, spesso in linea con quelle settentrionali.

Clicca QUI per visionare il Rapporto Sanità Nebo 2019.

Redazione Nurse Times

 

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