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Osp. S. Leonardo: parenti litigano in reparto, poi devastano il Triage malmenando infermiere e guardia giurata

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Osp. S. Leonardo: parenti litigano in reparto, poi devastano il Triage malmenando infermiere e guardia giurata 1
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Una lite tra parenti ha generato un’ondata di violenza ingiustificata presso l’ospedale San Leonardo di Napoli. A farne le spese è stato il locale dedicato al Triage e l’infermiere che si trovava all’interno.

Il diverbio tra i famigliari avrebbe avuto inizio in un reparto limitrofo, proseguendo poi nei locali del DEA.

Gli uomini hanno preso a calci la porta del triage dove vengono registrati i pazienti, aggredendo anche la guardia giurata intervenuta nel tentativo di riportare la calma. l’uomo che si trovava all’interno.

Calci, pugni e un vetro rotto, questo il risultato della violenza inaudita che si è consumata ieri sera presso l’ospedale San Leonardo per una lite tra parenti.

Dopo un primo incontro in corsia, con relativa scazzottata, i due uomini si sono ritrovati in Pronto Soccorso, dove entrambi erano andati a farsi refertare.

I danni sarebbero all’esterno del pronto soccorso dove è stata divelta una porta e rotto il vetro dell’accettazione. Sul posto sono intervenuti gli agenti del commissariato di Castellammare guidati da Vincenzo Gioia che hanno identificato gli autori dell’aggressione.

«Un’onda di barbari – commenta Raffaele Amodio coordinatore aziendale Fsi-Usae – ringrazio l’azione delle forze dell’ordine e delle guardie giurate del pronto soccorso grazie ai quali l’aggressione non si è spostata dove c’erano altri malati. I medici in servizio hanno continuato a svolgere il proprio lavoro salvaguardando i propri pazienti».

Anche il Presidente Nazionale dell’Assocazione Guardie Particolari Giurate Giuseppe Alviti si è espresso sull’accaduto.

“Occorre intervenire energicamente a livello nazionale per garantire la sicurezza nei Pronto Soccorso di tutta Italia per medici, infermieri e guardie particolari giurate stesse, che, come già ribadito in una precedente intervista, non godono di alcun potere in situazioni simili.”

Simone Gussoni

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