Il disegno di legge che vede come primo firmatario il senatore Gaspare Antonio Marinello (Movimento 5 Stelle) è stato pubblicato
Tale proposta introduce ufficialmente la figura dell’infermiere di famiglia, attraverso la modifica della legge 502/92.
Questa nuova figura professionale si affiancherà al medico di medicina generale, (cosiddetto medico di famiglia), al pediatra di libera scelta e agli specialisti che si possono incontrare nell’ambito dell’assistenza distrettuale.
L’articolo 1 contiene le finalità della legge, ovvero “il pieno riconoscimento della professione infermieristica come figura di riferimento per lo sviluppo e il potenziamento dei servizi territoriali di assistenza domiciliare al fine di salvaguardare lo stato di salute dei cittadini.”
L’articolo 2 invece specifica che “l’infermiere di famiglia è responsabile delle cure domiciliari del paziente.”
Per cura domiciliare si intende “la modalità di assistenza sanitaria erogata al domicilio del paziente dall’infermiere in collaborazione con il medico di famiglia, alternativa al ricovero ospedaliero, destinata a persone con patologie trattabili a domicilio volta a favorire la permanenza del paziente nel pro- prio ambiente.
Le cure domiciliari, in quanto sostitutive del ricovero ospedaliero, sono gratuite e non soggette a ticket, indipendentemente dal reddito.”
Con l’articolo 3 viene ufficialmente introdotta la figura di infermiere di famiglia che ha come obiettivo quello di collaborare autonomamente con i medici di medicina generale e con i servizi distrettuali, per garantire la pesa in carico del cittadino.
Attraverso l’articolo 4 vengono definite le principali competenze dell’infermiere di famiglia che prevedono:
identificare e valutare lo stato di salute ed i bisogni degli individui e delle famiglie nel loro contesto culturale e di comunità;
b) pianificare ed erogare assistenza alle famiglie che necessitano di interventi speci- fici;
c) promuovere la salute dei soggetti, delle famiglie e delle comunità;
d) sostenere ed incoraggiare gli individui e le famiglie nella partecipazione alle decisioni relative alla loro salute;
e) applicare la conoscenza di diverse strategie di insegnamento e di apprendimento con i soggetti, con le famiglie e con le comunità;
f) partecipare alle attività di prevenzione;
g) provvedere a un costante aggiornamento e allo sviluppo professionale attraverso la formazione continua;
h) pianificare e realizzare interventi in- formativi ed educativi rivolti ai singoli, alle famiglie e alle comunità, atti a promuovere modificazioni degli stili di vita e una mi- gliore aderenza ai piani terapeutici e riabili- tativi, utilizzando e valutando diversi metodi di comunicazione;
i) partecipare alla ricerca, recuperando dati epidemiologici e clinici in relazione a specifici obiettivi conoscitivi e assistenziali».
Allegato
ddl-5-stelle-infermiere-famiglia
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