Non solo Molfetta: furbetti del cartellino in azione anche all’ospedale San Giacomo. Obbligo di dimora per una ventina di dipendenti. Coinvolti due primari, 13 gli arresti e 46 in totale gli indagati
Ci risiamo. Dopo il recente scandalo assenteismo che ha travolto l’ospedale “Don Tonino Bello” di Molfetta, la storia si ripete a Monopoli, sempre nel Barese. Questa mattina, infatti, i carabinieri del Comando provinciale di Bari hanno dato esecuzione a un’ordinanza di misura cautelare, emessa dal gip del Tribunale di Bari su richiesta della locale Procura della Repubblica. Ne risultano destinatari alcuni indagati in concorso per i reati di truffa aggravata ai danni dello Stato, commessa in violazione dei doveri inerenti un pubblico servizio, false attestazioni e certificazioni sulla propria presenza in servizio, commesse da dipendente della pubblica amministrazione, falsità ideologica, commessa da privato in atto pubblico e peculato.
Sono 13, in tutto, le persone finite agli arresti domiciliari. Sarebbero coinvolti anche i primari dei reparti di Otorinolaringoiatria e Ginecologia, mentre 20 dipendenti avrebbero ricevuto l’obbligo di dimora. L’indagine ha portato alla luce l’assenteismo di personale in servizio all’ospedale San Giacomo. Pare che i dipendenti finiti agli arresti o sotto indagine uscissero per svolgere attività private dopo aver timbrato il cartellino di presenza, oppure che non si presentassero affatto sul poso di lavoro, risultando però in servizio grazie al cartellino timbrato per loro da qualcun altro. L’ospedale ha sospeso le sedute operatorie in programma stamattina perché non c’erano abbastanza medici in servizio.
Ecco i nomi degli medici arrestati: Angelamaria Todisco (Immunotrasfusionale), Gianluigi Di Giulio (Radiodiagnostica), Rinaldo Dibello (Gastroenterologia), Egidio Dalena (Otorinolangoiatia), Girolamo Moretti (Radiodiagnostica), Vincenzo Lopriore (Cardiologia), Sabino Santamato (Ginecologia), Leonardo Renna (Ginecologia).
Ai domiciliari anche l’operatore tecnico della direzione sanitaria Antonio Bosio, l’assistente amministrativo Anna Pellegrini, il collaboratore amministrativo-professionale Giancarlo Sardano e l’infermiera del reparto di ginecologia Giuseppa Meuli. Carlo Battaglia, parcheggiatore abusivo davanti all’ospedale, più volte è stato sorpreso a timbrare il suo cartellino.
C’è un altro dirigente medico destinatario della misura cautelare degli arresti domiciliari che è attualmente all’estero. Altre venti persone, tra le quali dieci medici (uno in servizio all’ospedale San Paolo di Bari), cinque infermiere, un operatore tecnico, tre autisti di ambulanza e un parcheggiatore abusivo, sono state sottoposte alla misura dell’obbligo di dimora. In totale gli indagati sono 46.
Redazione Nurse Times
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