Dopo l’indagine che ha fatto luce sulla vicenda dei bimbi sottratti alle famiglie d’origine, il vicepremier annuncia una commissione d’inchiesta. Intanto scatta la bagarre politica.
Continua a tenere banco la triste vicenda del business di Bibbiano (Reggio Emilia), dove sei bimbi sono stati sottratti alle famiglie di origine con false relazioni e documenti realizzati ad hoc solo per collocarli in affido retribuito presso amici e conoscenti. Quattro di loro, per fortuna, sono tornati a casa da mamma e papà naturali per effetto della decisione assunta dal Tribunale dei minori di Bologna. Un’accusa pesantissima, quella che la Procura di Reggio Emilia ha mosso nei confronti di 16 persone, destinatarie di altrettante misure cautelari, di cui sei agli arresti domiciliari. Tra loro, molti professionisti, compresi medici, assistenti sociali, psicologi e psicoterapeuti, ma anche politici, come il sindaco Pd di Bibbiano, Andrea Carletti.
Al centro dell’inchiesta, denominata “Angeli e Demoni”, vi sono la rete dei servizi sociali della Val D’Enza e una onlus di Torino. Secondo l’accusa, il meccanismo andava avanti da anni e, oltre ai 16 interessati dalle misure restrittive, sarebbero decine le persone coinvolte a vario titolo nella vicenda, e quindi iscritti nel registro degli indagati della Procura reggiana. Si tratta di amministratori comunali, avvocati, dirigenti e operatori socio-sanitari. Tutti avrebbero partecipato a mettere in piedi il sistema di false relazioni, ma anche a sottoporre i piccoli a un programma psicoterapeutico sovvenzionato da fondi pubblici. Un giro d’affari da centinaia di migliaia di euro. Numerosi i reati contestati a vario titolo: frode processuale, depistaggio, abuso d’ufficio, maltrattamento su minori, lesioni gravissime, falso in atto pubblico, violenza privata, tentata estorsione e peculato d’uso.
Secondo l’accusa, i bambini subivano una sorta di lavaggio del cervello. Durante le sedute di psicoterapia erano usati anche impulsi elettrici e inscenate vere e proprie rappresentazioni per alterare i loro ricordi e raffigurare i genitori come persone malvagie. Al contrario, educatori e assistenti sociali avrebbero sistematicamente occultato lettere e regali inviati dai genitori naturali. Gli affidatari, in alcuni casi, erano famiglie non proprio adatte: ad esempio persone con problematiche psichiche e con figli suicidi. Al vaglio degli inquirenti, infine, due casi di abusi sessuali avvenuti presso le famiglie affidatarie e in comunità dopo l’illegittimo allontanamento.
Intanto si muove la politica. La commissione d’inchiesta sui bambini strappati alle famiglie per lucrare sugli affidi «sarà approvata al Senato entro i primi di agosto». Lo ha annunciato ieri da Bibbiano il vicepremier Matteo Salvini, che ha aggiunto: «Non avrò pace fino a quando l’ultimo bambino sottratto a mamma e papa non tornerà in famiglia». Ma la vicenda è già diventata terreno di scontro politico. Il Pd che ha accusato Salvini di «sciacallaggio politico» e di fare una «passerella». Il ministro ha contrattaccato: «Passerella? Dovrebbero parlare con quelle mamme e quei papà a cui sono stati rubati con l’inganno i bimbi: falsi referti, violenze, minacce, elettroshock, false perizie, falsi disegni, truffe. Giri schifosi». Quindi l’invito a segnalare casi analoghi: «Chiunque sia a conoscenza di altri abusi lo segnali al Viminale, se vuole anche dietro anonimato, e verranno fatte verifiche».
Alle accuse di «speculazione politica», mirate a oscurare il Russiagate, il vicepremier ha risposto: «Ho visto lucrare sulla pelle degli immigrati, degli anziani. In questo caso, però, si ruba la vita a bimbi di 4-5 anni. Sono qui per dimostrare che, magari in ritardo, lo Stato c’è». Poi l’annuncio del ddl sulla commissione d’inchiesta, firmato da Licia Ronzulli (FI). Lei anticipa: «Saranno istituiti un osservatorio ad hoc e un registro degli affidamenti. Ogni allontanamento dovrà passare dal controllo del giudice, per ridurre lo strapotere dei servizi sociali».
Sono quasi 50mila i bambini e gli adolescenti in affido o nelle case famiglia. Gli enti locali spendono 12 milioni al giorno. Ma non forniscono dati certi. E il 63% dei piccoli è allontanato per l’indigenza dei genitori. Argomento cavalcato da Salvini, che rimarca: «Ogni volta che visito un campo rom mi domando perché i tribunali dei minori non vadano a salvare quei bimbi». Anche Luigi Di Maio, che aveva bollato il Pd come «partito di Bibbiano», accusandolo di «togliere i bimbi alle famiglie con l’elettrochock», è tornato sul caso: «Presto presenteremo una squadra a tutela dei bambini assieme al ministro Bonafede». E a Matteo Renzi, «schifato» dal suo attacco ha replicato: «A me fa schifo il loro silenzio su questa vicenda». Ulteriore replica Pd affidata a Paola de Micheli: «Pena infinita per Di Maio. La sua campagna è disgustosa e sciacallesca».
Redazione Nurse Times
Fonte: Corriere della Sera
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