Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa a cura del sindacato.
La scrivente segreteria Fials Milano area metropolitana esprime forti preoccupazioni per la situazione relativa al personale sanitario dell’Asst di Monza. Stiamo assistendo a un progressivo peggioramento della qualità dei servizi offerti al cittadino, dovuto a una cronica e ormai costante carenza di personale sanitario.
Apprendiamo con molta delusione come l’Asst di Monza abbia deciso di non rinnovare a infermieri ed oss i contratti in scadenza nel mese di settembre, impoverendo ancora di più la dotazione organica attuale. Non riusciamo a comprendere come si possa pensare a un’apertura a pieno regime dei servizi dopo gli accorpamenti estivi dei reparti. È impensabile continuare a chiedere sacrifici a infermieri ed oss: ormai i salti di riposo sono all’ordine del giorno e gli straordinari è diventata un fattore ordinario nella programmazione del lavoro.
Non si comprende come l’Asst di Monza, che da poco ha ultimato un concorso di operatore socio-sanitario e l’anno scorso di infermiere, non si decida ad assumere personale, lasciando nel dimenticatoio le speranze di tutti i partecipanti al concorso. A nulla sono servite le proteste delle organizzazioni sindacali, con lettere inviate anche alla politica locale e regionale. La direzione ospedaliera sembra fare orecchie da mercante e, senza ascoltare nessuno, sta procedendo spedita verso il suo immaginifico ideale di ospedale.
Inutile sottolineare come a fare le spese di questo caos organizzativo siano il personale presente in Azienda, costretto a carichi di lavoro sempre più elevati e non più sostenibili, ma soprattutto gli utenti, che non ricevono un servizio degno dell’eccellenza della sanità lombarda. In conclusione, vista la sordità di questa direzione ospedaliera, l’organizzazione sindacale Fials Milano area metropolitana organizzerà, dopo il periodo estivo, una manifestazione pubblica con il coinvolgimento di cittadinanza, giornali locali e politica presso Regione Lombardia, al fine di esprimere il proprio disappunto su questa gestione della sanità pubblica.
Redazione Nurse Times
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