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L’Aquila, nuovo manager per l’Asl 1. L’auspicio dell’Opi: “Metta il paziente al primo posto”

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Il presidente dell’Ordine infermieristico provinciale, Maria Luisa Ianni: “Da questa nomina ci aspettiamo molto”.

«Forse, mai come oggi, la nomina del nuovo direttore generale dell’Asl sembra arrivare in un momento assai propizio». Lo afferma Maria Luisa Ianni, presidente di Opi L’Aquila, che aggiunge: «Il dottor Roberto Testa (foto, ndr) sarà alla guida della nostra Asl 1, una struttura che potenzialmente ha tutte le carte in regola per esprimersi al meglio nel panorama socio-sanitario abruzzese. La nomina del nuovo direttore generale è stata auspicata, sollecitata e attesa, sospesa tra critiche e speranze di soluzioni a problemi ormai annosi».

Prosegue Ianni: «Da questa nomina si aspettano molto sia i cittadini della provincia aquilana, sia dipendenti, operatori e professionisti che, a diverso titolo, ruolo e responsabilità, operano nell’ambito dell’Asl 1. Anzitutto si aspettano che i problemi, grandi e piccoli, possano essere risolti, e poi, me compresa, che le sue competenze, esperienze e visioni, anche di altre realtà, forse più avanti della nostra, possano fare della nostra Asl una grande azienda, capace di affermarsi come eccellenza sanitaria».

E ancora: «Il direttore arriva in un momento in cui si parla molto dell’istituzione di un Dea di II livello. Per i non addetti ai lavori, si tratta di un ospedale altamente specializzato, in grado di offrire cure specialistiche di eccellenza. Dea che, mettendo in campo un lavoro complesso e articolato, incardinato in una visione lungimirante ed ampia, potrebbe trasformare i maggiori ospedali della provincia in altrettante eccellenze e centri d’interesse sanitario, scientifico e di ricerca. Poli nei quali le parole d’ordine sarebbero competenza, professionalità, appropriatezza».

Concludendo: «Questa strategia potrebbe declinarsi in una maggiore attrattività da fuori regione, a patto che si ponga rimedio all’ormai cronica carenza di personale e si vadano ad articolare meglio le strutture organizzative, con particolare riferimento alla gestione delle risorse umane e alla ricerca di competenze elevate (comprese quelle manageriali). Solo in questo modo gli operatori avranno la possibilità di sentirsi fidelizzati e valorizzati. Ci aspettiamo che, nella riorganizzazione della rete ospedaliera e territoriale, sia davvero l’utente a essere messo al primo posto, non solo nel momento dell’acuzie ma anche e soprattutto nel post-ricovero. Ci aspettiamo che le risorse professionali presenti imparino a lavorare in integrazione e in sinergia, valorizzando le rispettive peculiarità, all’interno e all’esterno».

Redazione Nurse Times

Fonte: Il Centro

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