L’iscrizione è un atto di garanzia in attesa dell’esame autoptico che il medico legale dovrà effettuare il prossimo 6 settembre, sia sulla donna che sulla bimba di 38 settimane che portava in grembo (VEDI)
Avvisi di garanzia inviati dalla Procura di Ancona per ginecologi, anestesisti, ostetriche e personale infermieristico tutti dipendenti dell’ospedale pediatrico. Non risulta invece indagato il professor Andrea Ciavattini, direttore della Ginecologia.
La procura ipotizza i reati di omicidio colposo e interruzione colposa di gravidanza. Il 6 settembre il doppio accertamento sul corpo della 34enne e del feto. L’accusa formulata dal pm Serena Bizzarri per la morte di Zohra Ben Salem, la 34enne di origine tunisina deceduta il 25 agosto nel reparto di clinica ostetricia e ginecologia all’ospedale pediatrico G. Salesi di Ancona.
La morte avvenuta durante un parto indotto per espellere il feto già senza vita.
Come ha riferito il primario della struttura, Zohra soffriva di diabete gestionale, una patologia che “insieme all’eventuale mancata sottoposizione a terapie adeguate, potrebbe aver concorso al decesso prematuro del feto. Quando si sono rotte le membrane amniotiche – ha riferito il primario dopo la morte – la donna ha avuto un arresto cardiocircolatorio” ed “è stata immediatamente rianimata”. Il quadro clinico, però, era “acuto e imprevedibile”, difficile da recuperare “nonostante la rianimazione”.
Intanto anche la direzione medica ha avviato una indagine interna e la ministra della Salute, Giulia Grillo, ha inviato una task force di ispettori per analizzare il caso.
Redazione NurseTimes
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