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Gianluca Pucciarelli: un infermiere italiano diventa Fellow dell’American Heart Association

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Gianluca Pucciarelli: un infermiere italiano diventa membro dell’American Heart Association
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La cerimonia di investitura ufficiale avrà luogo il 16 novembre a Philadelphia. Premiate le sue pubblicazioni in tema di ictus.

Nuova, prestigiosa gratificazione professionale per Gianluca Pucciarelli, 37enne infermiere e ricercatore romano con numerosi riconoscimenti internazionali già all’attivo. È stato infatti insignito del titolo di Fellow dall’American Heart Association, divenendone membro, e il prossimo 16 novembre, a Philadelphia, avrà luogo la sua investitura ufficiale nel corso della Annual CVSN Council Awards Dinner, con la consegna della lettera di elezione e del relativo certificato.

Da noi raggiunto telefonicamente, Gianluca ha così commentato: «Si tratta di un grande onore, riservato solo a chi fornisce un significativo contributo scientifico nel campo delle patologie cardiovascolari. Il fatto che la commissione abbia considerato degna di questa nomina la mia produzione letteraria mi riempie di orgoglio».

A proposito di produzione letteraria, tra i tanti articoli pubblicati, due in particolare hanno suscitato l’interesse dell’American Heart Association, come ci spiega il collega infermiere: «Il primo, del 2017, poneva l’attenzione su disturbi quali ansia, depressione e burden, che spesso riguardano i famigliari dei soggetti colpiti da ictus. Il secondo, del 2019, è il risultato di uno studio che ha portato noi ricercatori dell’Università Tor Vergata a individuare tre sottopopolazioni nell’ambito dei pazienti alle prese con un ictus. Abbiamo rimarcato le differenze tra queste e individuato gli interventi opportuni per migliorare le rispettive condizioni di salute».

Nel prossimo futuro Gianluca porterà avanti la sua linea di ricerca sull’ictus, sempre con un occhio di riguardo per la famiglia del malato: «Solitamente si prende in carico solo il paziente, ma è importante fornire ai famigliari gli strumenti per affrontare nel migliore dei modi il ritorno a casa di chi è stato in ospedale a seguito di un ictus. I parenti, infatti, sono spesso impreparati a gestire la situazione, e per questo finiscono con l’ammalarsi a loro volta, diventando facili bersagli per gli attacchi di ansia o depressione».

In chiusura di chiacchierata non potevano mancare i ringraziamenti del caso: «Vorrei sottolineare come i riconoscimenti che ricevo non sarebbero possibili senza il sostegno dell’Università di Roma Tor Vergata. La mia riconoscenza va inoltre al Cecri, il Centro di eccellenza per la cultura e la ricerca infermieristica (nato in seno a Opi Roma), che finanzia il mio progetto. Senza dimenticare i professori Rosaria Alvaro ed Ercole Vellone, miei mentori, che hanno sempre creduto nelle mie ricerche».

CHI È GIANLUCA PUCCIARELLI

Laureato in Scienze infermieristiche, ha ottenuto il dottorato in Scienze infermieristiche (PhD) nel 2017, svolgendo successivamente il post-dottorato al dipartimento di Biomedicina e prevenzione dell’Università di Roma Tor Vergata. Attualmente è assegnista di ricerca nel SSD MED/45 Scienze infermieristiche generali, cliniche e pediatriche all’Università degli Studi di Roma Tor Vergata.

Nel 2018 ha ottenuto l’abilitazione scientifica nazionale come professore associato nel Settore 06/M1 – Igiene generale e applicata, Scienze infermieristiche e Statistica medica. Inoltre è un professore a contratto nei corsi di laurea in Infermieristica, laurea in Scienze infermieristiche e ostetriche e master in Coordinamento all’Università degli Studi di Roma Tor Vergata, nonché professore a contratto nei corsi di laurea magistrale in Scienze infermieristiche all’Università Nostra Signora del Buon Consiglio di Tirana (Albania).

È autore di svariate pubblicazioni su riviste internazionali peer-reviewed. Le sue ricerche riguardano principalmente lo studio della qualità di vita delle famiglie italiane colpite da ictus cerebrale, attraverso analisi per l’interdipendenza con metodo diadico. Sta anche portando avanti studi su altre tematiche, come gli effetti positivi e negativi che gli smartphone producono nella clinica, e i predittori del delirium in terapia intensiva sia nella popolazione adulta che in quella pediatrica. Dal 2019 è entrato a far parte come membro dello CVSN Stroke Nursing Committee, American Heart Association. Il suo progetto è stato finanziato dal Centro di eccellenza per la cultura e la ricerca infermieristica.

Redazione Nurse Times

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