Il rivoluzionario sistema è stato messo a punto dal reparto di Cardiologia dell’ospedale Mazzoni di Ascoli.
Nuovo, rivoluzionario sistema per la cura di alcune malattie del cuore sviluppato dal reparto di Cardiologia dell’ospedale Mazzoni di Ascoli Piceno. Si tratta di un metodo per curare la maggior parte delle aritmie cardiache, con la tradizionale tecnica dell’ablazione, ma senza far ricorso, come avviene attualmente, all’esposizione ai raggi X.
Attualmente solo venti centri al mondo dispongono di questa tecnologia. La maggior parte delle aritmie cardiache possono essere trattate con successo mediante ablazione, utilizzando cateteri introdotti dal sistema venoso periferico. L’approccio convenzionale prevede l’utilizzo di raggi X per il posizionamento dei cateteri all’interno del cuore. Tuttavia questo comporta l’esposizione a un quantitativo di radiazioni pari a quelle assorbite con circa 200 radiografie del torace, che sono dannose per il paziente e per gli operatori sanitari.
In linea con una direttiva europea, fin da subito il team che si occupa delle aritmie ha deciso di adottare un approccio “raggi zero”, che risulta possibile grazie all’utilizzo di sofisticati sistemi di mappaggio 3D, già da tempo in uso, ma in genere solo per le aritmie più complesse. Nel centro di Ascoli, invece, si utilizza questa metodica per tutti i tipi di aritmie, come ad esempio le tachicardie parossistiche sopraventricolari, riguardanti spesso la popolazione giovane, che ancor più andrebbe preservata dall’esposizione a radiazioni.
Il mappaggio 3D, oltre a preservare dall’utilizzo di raggi X, consente di ottenere una visualizzazione dell’anatomia più immediata e fedele alla realtà, e di acquisire e rielaborare informazioni fondamentali per lo sviluppo della procedura in termini di sicurezza ed efficacia. Grazie al supporto della direzione generale dell’Area Vasta 5, già da tempo la Cardiologia dell’ospedale Mazzoni dispone delle più moderne tecnologie per le ablazioni a “raggi zero”.
Mercoledì scorso, inoltre, l’equipe medica e infermieristica di cui fanno parte Procolo Marchese, Francesca Gennaro e Giovanni Mazzetta ha seguito una procedura utilizzando un nuovissimo e molto promettente sistema di mappaggio 3D che si basa su una tecnologia in grado non solo di ricostruire l’anatomia, ma anche di fornire informazioni supplementari sulle proprietà del tessuto cardiaco. Informazioni che si pensa siano importanti per incrementare i profili di sicurezza e di efficacia delle ablazioni.
«Siamo molto felici dei risultati ottenuti – commenta Procolo Marchese –. Contiamo di continuare a fornire uno standard elevato di cure, grazie al quale, già da diversi anni, il cittadino dell’Area Marche Sud non è più costretto a imbarcarsi in costosi viaggi della speranza per curarsi altrove».
Redazione Nurse Times
Fonte: Corriere Adriatico
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