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I piccoli pazienti del Santo Stefano andranno in sala operatoria a bordo di minicar e accompagnati da clown

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I piccoli pazienti del Santo Stefano andranno in sala operatoria a bordo di minicar e accompagnati da clown 1
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I piccoli pazienti in procinto di essere sottoposti ad un intervento chirurgico presso l’ospedale Santo Stefano di Prato non raggiungeranno più la sala operatoria utilizzando una comune barella ma lo faranno a bordo di speciali automobili colorate e scortati da simpatici clown.

Ciò sarà possibile grazie al primo progetto realizzato in Toscana per ridurre lo stress e la paura nei bambini durante il ricovero ospedaliero. Altri due ospedali italiani hanno già seguito l’esempio di questa struttura adottando soluzioni simili.

Il progetto è stato sostenuto da Ami, dalla direzione dell’ospedale e anche da Zia Caterina, già conosciuta ai più piccoli per il suo costante impegno nel sociale. La donna accompagna da anni i bambini affetti da patologie oncologiche utilizzando un camper pieno di colori e giochi ed un taxi.

“Un’iniziativa – spiega Maristella Menucucci responsabile assistenza inferimieristica – che ha un costo finanziario di meno di 500 euro, ma che ha un valore intangibile inestimabile perché aiuta i bambini in un momento difficile”.


L’intero percorso che dovranno seguire i bambini è contraddistinto da colori sgargianti e disegni sulle pareti. Saranno i clown di corsia, regolarmente presenti nel reparto, ad accompagnare i degenti.

“Il nostro reparto – spiega Pierluigi Vasarri, direttore della pediatria del Santo Stefano – lo scorso anno ha effettuato 123 interventi chirurgici e da gennaio a giugno 85, quindi un’iniziativa di questo genere ha trovato subito il nostro consenso. Secondo studi americani, dove le minicar sono utilizzate, i bimbi che arrivano in sala operatoria a bordo dei mezzi elettrici sono meno stressati e hanno un risveglio più sereno, rispetto agli altri”.

Il percorso potrà anche essere condiviso dai genitori e da tutto lo staff del Santo Stefano, ma soprattutto avrà come testimonial Zia Caterina: “Siamo davanti a qualcosa di grande che dal basso e con pochi soldi sconvolge e rivoluziona un percorso tradizionale dando modo ai bambini di affrontare e sconfiggere la paura. Promuoverò il progetto anche negli altri ospedali”.

Come precedentemente detto, il Santo Stefano è il primo nosocomio toscano ad aver attivato  l’uso di Microcar ed il terzo in tutta Italia: “Siamo orgogliosi  di come questo progetto è stato sviluppato – ha sottolineato Nicola Ciolini consigliere regionale –  non è una normale attività sanitaria, ma un servizio che è nato dalla sensibilità del personale infermieristico”. 

Simone Gussoni

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