Una figura sempre più specializzata sta per nascere in Emilia Romagna: si tratta del “Campus Nurse”, un infermiere formato appositamente per trattare i casi clinici più complessi.
Si tratterà di un vero e proprio “case manager”; i dettagli del progetto saranno presentati ufficialmente il prossimo 20 dicembre a Bologna, in occasione dell’inaugurazione dell’omonimo progetto.
Nonostante il tutto avrà inizio il prossimo mese, i gruppi di lavoro sono già stati organizzati ed attivati per trattare tre diverse tematiche.
“A spingere questo cambiamento è stato soprattutto l’arrivo delle nuove terapie orali, che pur essendo più facili da somministrare portano una serie di problemi, dall’aderenza alla terapia agli effetti collaterali – spiega Gianpaolo Gargiulo, dell’Uoc di ematologia della Federico II di Napoli -.
Questo ha fatto nascere alcuni progetti che hanno visto un nuovo modello organizzativo, in cui l’infermiere diventa un ‘case manager’, è chiamato a capire i sintomi della malattia, a individuare gli effetti collaterali, a supportare il paziente e la famiglia in richieste che possono essere gestite anche senza, o in collaborazione con il medico”.
Il progetto “Campus Nurse” si pone come obiettivo quello di condividere le esperienze vissute dagli infermieri che attuano le “competenze avanzate” nei casi di leucemia mieloide cronica, leucemia linfoblastica acuta e nei casi di ‘graft versus host disease’, comunemente nota come malattia acuta da rigetto.
“Il 20 dicembre ci sarà la presentazione di questi tre percorsi – spiega Gargiulo, che è Responsabile attività formative infermieristiche Gitmo – ma già ora si sono costituiti i gruppi di lavoro multidisciplinari con un ematologo e un infermiere di ematologia esperto di trapianti.
L’obiettivo è di verificare quali interventi proporre, qualo sono le procedure migliori, quali eventi avversi monitorare e come rispondere e poi proporre e un modello scientifico alla Comunità, basato su solide evidenze scientifiche e sull’esperienza diretta”.
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