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Nuovi Lea: il “decreto tariffe” che abbatte le disuguaglianze e apre a prestazioni uguali per tutti verso lo sblocco

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Infezioni correlate all'assistenza e malattie infiammatorie croniche intestinali. I dati dell'indagine
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Aeroterapia, procreazione medicalmente assistita, nuove tipologie di dialisi, prestazioni di laboratorio e altre prestazioni previste dai nuovi Livelli essenziali di assistenza (Lea) approvati nel 2017 sono a oggi solo per i cittadini di alcune Regioni, quelle non in piano di rientro dai deficit sanitari

Oltre il 40% della popolazione del nostro Paese cioè, non ha ancora accesso a una parte significativa delle nuove prestazioni sanitarie di ultima generazione introdotte dai nuovi Lea e questo soprattutto per la mancanza di un tassello fondamentale per la loro erogazione: il decreto che ne fissa le tariffe.

Ora, a distanza di 3 anni dall’approvazione dei nuovi Lea, sembrerebbe, da fonti regionali e nazionali, che il “famoso” Decreto che fissa, appunto, le tariffe per le prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale e di assistenza protesica, abbia ricevuto l’assenso del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) e sia pronto per essere inviato dal Ministero della Salute alla Conferenza delle Regioni “che ci aspettiamo, con la massima collaborazione istituzionale, lo approvi in fretta, così come il nuovo Patto per la salute, altra apertura verso il territorio e strumento contro le disuguaglianze, che dovrebbe vedere la luce prima della fine dell’anno e che in queste ore è alla discussione finale sul tavolo della Commissione salute delle Regioni” .

A sottolinearlo è Tonino Aceti, portavoce della Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche (FNOPI), in suo editoriale sul sito ufficiale della Federazione www.fnopi.it.

“Il Decreto – afferma – se approvato nelle prossime settimane, arriverebbe con circa 2 anni di ritardo sulla tabella di marcia fissata dalla legge di bilancio 2018 (articolo 1, comma 420, legge 205/2017) che individuava nel 28 febbraio 2018 la data ultima per l’adozione dello stesso Decreto, purtroppo costantemente disattesa a causa della non convergenza dei punti di vista di MEF e Salute sulle coperture economiche”.

“La sua approvazione e pubblicazione – aggiunge – consentirebbe l’entrata in vigore dei Nomenclatori delle nuove prestazioni e l’erogazione sull’intero territorio nazionale della parte più sostanziosa e innovativa dei nuovi Lea. Anche l’erogazione in esenzione delle prestazioni correlate alle nuove malattie croniche riconosciute attraverso i nuovi Lea – spiega Aceti – è subordinata all’entrata in vigore dei Nomenclatori.

“Invece a oggi – sottolinea – le nuove prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale e protesica relativa ai dispositivi su misura, sono accessibili solo per alcuni cittadini del nostro Paese, contribuendo a rafforzare quelle disuguaglianze che esistono all’interno del Servizio sanitario nazionale (Ssn)”.

Aceti a questo proposito ricorda le risposte – uguali – a numerose interrogazioni sul nomenclatore tariffario del precedente Governo: “… molte delle nuove prestazioni sono già erogate da alcune regioni (ad esempio, Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Toscana e altre regioni non in piano di rientro dal disavanzo sanitario), perché la normativa vigente consente loro di erogare prestazioni «extra Lea» se in equilibrio economico e non in piano di rientro. Ne consegue che tali nuove prestazioni innovative (ad esempio: aeroterapia, procreazione medicalmente assistita, nuove tipologie di dialisi, prestazioni di laboratorio, ecc.) continueranno ad essere fornite nelle regioni in questione”,

“Una disuguaglianza – sottolinea il portavoce FNOPI – che va ad aggiungersi ad altre difficoltà che i cittadini di queste regioni vivono ogni giorno, come ad esempio: servizi socio-sanitari e livelli di garanzia dei Lea più critici, carenze di personale, livelli di tassazione più alti, spesa sanitaria pubblica pro capite in alcuni casi più bassa, spesa sanitaria privata più bassa, reddito pro capite più basso e livelli di occupazione più critici”.

L’approvazione del Decreto Tariffe e l’entrata in vigore dei Nomenclatori delle prestazioni previste nei nuovi Lea, aggiunge ancora, rappresenterebbe una risposta concreta e immediata a una delle più macroscopiche disuguaglianze che i cittadini sono costretti a subire, ma anche un ulteriore tassello dell’azione già avviata dal ministro Speranza nei primi 100 giorni di Governo tesa a garantire una maggiore accessibilità alle cure da parte dei cittadini e il rilancio del servizio Sanitario Pubblico. 

“Per chiudere il cerchio dell’approvazione del Decreto – conclude – dopo l’assenso del MEF, il parere dell’AGENAS occorre anche l’Intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano. Proprio per questo ci aspettiamo la massima collaborazione istituzionale tra Stato e Regioni e l’immediata approvazione del testo: in ballo c’è il Diritto alla Salute e l’equità di accesso. Gli infermieri saranno al fianco dei pazienti per il pieno rispetto dei loro diritti e a sostegno del Ssn”.

Redazione Nurse Times

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