Cosa sta realmente succedendo agli Sati Generali dell’Emergenza Urgenza (Non FnOMCEO come sosterebbe qualcuno/a)?
Perché gli infermieri decidono di lasciare il comitato scientifico?
Ma soprattutto chi sta manovrando e strumentalizzando?
Sono tanti gli interrogativi che in tanti si pongono, sia nella comunità infermieristica che medica, da sempre alleati nel rispetto dei ruoli a beneficio dei cittadini, dando grandissima prova di buona sanità, salvando vite umane.
Ma allora cosa penserebbe un cittadino comune nel leggere le notizie che in questi giorni stanno animando il dibattito all’interno della comunità professionale infermieristica, ma soprattutto leggere queste contrapposizioni tra le professioni?
Certamente ai cittadini sfuggono tante dinamiche e i motivi del contendere. Proviamo a ricostruire la vicenda che ha portato alla decisione da parte dei vertici della Federazione Nazionale delle Professioni Infermieristiche di uscire dal comitato scientifico degli Stati Generali dell’emergenza urgenza.
All’interno del comitato scientifico degli stati generali che avrebbero dovuto riscrivere le regole di una riorganizzazione del sistema emergenza urgenza in Italia partecipano tutti gli attori di questo particolare setting assistenziale, tra cui medici ed infermieri, con le relative società scientifiche.
In data 21/12 u.s. la SIIET (Società Italiana Infermieri Emergenza Territoriale) annuncia l’uscita da tutti i tavoli tecnici e dal comitato scientifico ritirando il patrocinio (Vedi articolo).
In data 7/01 u.s. esce un comunicato congiunto dell’Aniarti (Associazione Nazionale Infermieri di Area Critica) e GFT (Gruppo Formazione Triage) a sostegno al rappresentante FNOPI del comitato scientifico organizzatore degli “Stati Generali dell’Emergenza”, dott. Roberto Romano che è anche presidente della Siiet (Società Italiana Infermieri Emergenza Territoriale).
Ma entriamo nello specifico del comunicato “L’innovazione tecnologica e l’evoluzione negli strumenti di comunicazione, visto il loro rilevante impatto in questo periodo storico, dovrebbero aiutare ad essere più vicini alla realtà e soprattutto ci dovrebbero richiamare ad una elevata attenzione nei confronti delle norme di diffusione e riservatezza di alcune comunicazioni che evidentemente non sono così rispettate, con chiare finalità di stravolgere fino a chiudere qualsiasi forma di dialogo.
Duole constatare che questo avviene anche da parte di professionisti di profilo importante come coloro che lavorano nel sistema sanitario. Purtroppo non si può fare altro che prendere atto dell’azione volta soltanto ad alimentare distanze e guerre che non ci appartengono, ma che finiscono per coinvolgerci, e con noi anche i cittadini, i quali hanno diritto ad un’assistenza equa e fondata su standard scientifici, non opinioni personali.
Per il rispetto di tutti coloro che lavorano con coscienza e diligenza nel sistema sanitario e delle persone che accedono alle nostre cure nei momenti critici della loro vita, condanniamo quanto accaduto relativamente alla indebita diffusione di messaggi espressi all’interno di un canale comunicativo riservato volto a confrontarsi per l’organizzazione di un importante evento scientifico; situazione questa che ha contribuito alla diffusione di messaggi distorti e contrari agli indiscussi valori della fiducia e del rispetto, su cui si basa un corretto e costruttivo dialogo multiprofessionale.
I Comitati Direttivi di codeste società scientifiche, senza entrare nel merito del contenuto del messaggio, condannano l’atto di indebita divulgazione e strumentalizzazione dello stesso, esprimono il loro disappunto per l’accaduto e confermano la loro solidarietà alla Federazione Nazionale degli Ordini Professioni Infermieristiche ed al collega che ha subito questa azione”.
Si parla quindi di “indebita divulgazione e strumentalizzazione dello stesso, esprimono il loro disappunto per l’accaduto e confermano la loro solidarietà alla Federazione Nazionale degli Ordini Professioni Infermieristiche ed al collega che ha subito questa azione”, ma a quale messaggio si riferiscono i due presidenti delle società scientifiche infermieristiche, dott.ssa Scelsi e dott. Marchisio?
Ricostruendo l’accaduto abbiamo scoperto come un messaggio rilasciato sulla chat del gruppo whatsapp privato del comitato scientifico degli stati generali dell’emergenza urgenza sia stato diffuso dalla Barbara Balanzoni sul proprio profilo Facebook. La stessa artatamente ha abilmente costruito una trama per attaccare la parte infermieristica, come è suo solito fare, riempiendo, in un video che vi mostriamo, di appellativi poco piacevoli (a limite della diffamazione) l’autore del messaggio vocale Roberto Romano.
Triste constatare che di fronte all’ennesimo teatrino della B.B. dai tratti diffamatori nei confronti della comunità infermieristica nessuna solidarietà arriva da parte della FIMEUC (Federazione Italiana Medicina Di Emergenza-Urgenza E Delle Catastrofi) ma neanche da parte delle altre società scientifiche mediche presenti nel comitato scientifico in primis la Sis 118 (Società Italiana Sistema 118) che pare l’abbia inserita come referente della regione Veneto.
Il dott. BALzanelli Mario (Vedi articolo) è è il presidente della Sis 118 e non il presidente del 118 come erroneamente qualche giornalista ha scritto in precedenza, raccogliendo una sua intervista. Sis 118 che nell’ultimo congresso ha perso buona parte dei suoi componenti per contrasti con lo stesso BALzanelli (Vedi articolo).
A questo punto chiediamo agli organi competenti, Ministero della Salute, Fnomceo e Omceo Venezia che dovrebbero vigilare sulla condotta etica e morale della B.B.: perché dopo tutte le segnalazioni arrivate (tra cui la nostra) dai vari soggetti istituzionali e cittadini nessun fascicolo o procedimento disciplinare aperto nei confronti della sedicente dottoressa?
A nostro modesto parere le frasi pronunciate o scritte dalla dott.ssa Barbara violano i seguenti articoli del vigente Codice di Deontologia Medica:
ART. 55 (INFORMAZIONE SANITARIA), che obbliga il medico a fornire al cittadino/paziente un’informazione corretta, efficace, trasparente, rigorosa e prudente;
ART. 56 (PUBBLICITA’ INFORMATIVA SANITARIA), che obbliga il medico, nel campo della pubblicità sanitaria, a fornire un’informazione obiettiva, veritiera, preferibilmente corredata da dati oggettivi e controllabili, certamente NON arbitraria, discrezionale, equivoca, ingannevole o addirittura denigratoria. I suoi messaggi devono essere improntati ad onestà intellettuale, prudenza e rigore scientifico;
ART. 66 (RAPPORTO CON ALTRE PROFESSIONI SANITARIE), che obbliga il medico alla collaborazione con tutti gli altri operatori coinvolti nel processo di assistenza e cura e, soprattutto, alla considerazione ed al rispetto delle peculiari competenze tecniche e funzionali, con le correlate autonomie e responsabilità.
Perché il dott. Leoni, presidente della Omceo di Venezia che ha competenza in merito non interviene?
Ricordiamo a tutti che già in data 29/03/2017 il Ministro Lorenzin emanava una circolare che invitava i professionisti della sanità a rispettare il decoro professionale, sottolineando “come l’ambito sanitario sia estremamente delicato e come certi comportamenti mettono a rischio il rispetto della privacy del paziente, compromettendo l’immagine degli stessi sanitari“.
Nella giornata di oggi il Presidente Roberto Romano ha inviato, attraverso i legali di SIIET, formale richiesta ad OMCeO Venezia, per competenza, e per conoscenza al Ministero della Salute, FNOPI e FNOMCeO, di intervenire per via disciplinare sulla Dr.ssa Barbara Balanzoni per il reiterato comportamento antideontologico di cui si è resa responsabile nei rapporti con la parte infermieristica. Nelle prossime ore il testo integrale dell’atto sarà pubblicato sul nostro giornale.
La nostra Redazione invierà una ulteriore richiesta all’Ordine dei medici di Venezia, e p.c. alla Fnomceo e Ministero della Salute, e vi terrà informati sulla vicenda, restando sempre in attesa del comunicato di Fabiola Fini della Fimeuc.
Redazione Nurse Times
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