Confermata la sentenza di primo grado: non ci fu abbandono d’incapace da parte di Massimiliano Sfondrini, l’infermiere che nel del 2015 accompagnò a Roma il disabile scomparso.
Non ci fu abbandono di incapace. La Corte d’appello di Roma ha assolto Massimiliano Sfondrini, l’infermiere che nel giugno del 2015 stava accompagnando un gruppo di ragazzi disabili nella capitale per assistere a un’udienza papale. Tra loro figurava Daniele Potenzoni, 36enne di Pantigliate (Milano), affetto da autismo e scomparso proprio in quella circostanza.
Dopo il rigetto della richiesta di condanna a un anno e otto mesi, avanzata dal pubblico ministero in primo grado (dicembre 2018), ecco dunque la conferma in appello. Insomma, lo smarrimento di Potenzoni, non dipese da un atteggiamento negligente dell’imputato. Una decisione accolta con disappunto da Francesco Potenzoni, papà di Daniele, convinto che qualcuno debba pagare per quella che considera un’imperdonabile leggerezza nel corso della gita a Roma. L’uomo, comunque, non demorde e continua a cercare suo figlio. Nelle scorse settimane ha fatto affiggere oltre 200 manifesti in giro per Roma, offrendo una ricompensa di 20mila euro a chi lo riporterà a casa (foto).
Redazione Nurse Times
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