Riceviamo e pubblichiamo la denuncia della segreteria aziendale Fials Asst Nord Milano, che si chiede: “Chi preserva l’incolumità dei lavoratori?”.
Fials tiene a sottolineare e a condannare l’ennesimo, increscioso episodio avvenuto in data lunedì 4 febbraio, quando un 51enne italiano, Hiv positivo e noto sia al personale sanitario che alle forze dell’ordine, si è recato al Pronto soccorso del P.O. di Sesto San Giovanni e, intorno alle 15, senza un razionale e giustificato motivo, ha deciso di scagliarsi contro il personale infermieristico, di supporto e medico, mettendo a repentaglio anche l’incolumità dei pazienti in lista di attesa, brandendo una siringa da insulina contenente sangue vivo e infetto.
Dopo il vano tentativo di tranquillizzare l’uomo, il personale sanitario presente ha opportunamente deciso di chiamare la polizia, che ha posto l’uomo in manette e quindi in custodia cautelare. L’assurdità della vicenda sta nel fatto che il pubblicato ministero, malgrado le accuse di interruzione di pubblico servizio all’interno di un pronto soccorso e resistenza a pubblico ufficiale, ha formulato istanza di scarcerazione poiché il fatto non ha concretamente recato danni fisici a terzi.
Nonostante la notizia fosse stata ripresa da alcune testate giornalistiche locali, nella giornata del 5 febbraio si è ripetuto il medesimo episodio, con le stesse dinamiche e con l’uomo prima allontanato dal Pronto soccorso e poi rilasciato. Encomiabili le segnalazioni giunte dal sindacato di Sesto San Giovanni e dai media locali, oltre alla solidarietà espressa dalla Lega. Tutto ciò non ha però sortito alcun riscontro tangibile. E allora è lecito domandarsi: cosa dovrà ancora succedere e quanto si dovrà ancora denunciare prima che qualcuno si decida a prendere seri, celeri e risolutivi provvedimenti per evitare che accada il peggio?
Redazione Nurse Times
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