Sono 25 quelli che hanno deciso di dare una mano per contrastare l’epidemia, oltre a 15 ostetriche. Stabile il bimbo di 20 giorni contagiato.
Dopo le ostetriche (15), tocca agli infermieri. Sono 25 quelli in pensione, iscritti all’Opi Bergamo, che hanno risposto immediatamente alla chiamata dell’Agenzia di tutela della salute (Ats) cittadina, impegnata nel reperire personale medico e sanitario per supportare i colleghi delle Asst che da dieci giorni lavorano incessantemente per contrastare l’epidemia di coronavirus nella Bergamasca.
Gli infermieri pensionati hanno dato la propria disponibilità a rientrare in servizio. Sono già state eseguite le opportune valutazioni affinchè non sia messa a rischio la loro salute e per il rispetto della normativa in merito all’iscrizione all’Ordine, che sarà riattivata straordinariamente, su indicazioni nazionali della Fnopi, per un periodo determinato e senza oneri.
“Ringrazio i colleghi che in modo straordinario stanno rispondendo alla richiesta di aiuto nel sostenere e combattere questa situazione – sottolinea il presidente di Opi Bergamo, Gianluca Solitro –. Il coraggio quotidiano, la resistenza alla fatica, a orari e turni estenuanti che stanno dimostrando in queste ore gli infermieri confermano, ancora una volta, la straordinarietà delle persone che mi onoro di rappresentare. Sono sicuro che, una volta terminata questa tempesta, saremo più forti di prima. E spero che non si spengano i riflettori su chi non ha mai smesso di prendersi cura del prossimo”.
Si allinea Massimo Giupponi, direttore generale di Ats Bergamo: «Dopo le ostetriche, ringrazio gli infermieri, un’altra componente essenziale del sistema sanitario”.
Intanto il bimbo di 20 giorni risultato positivo al coronavirus e ricoverato in Patologia neonatale all’ospedale di Bergamo rimane sotto stretta osservazione, ma è stabile e, secondo quanto riferito dai sanitari, respira in autonomia.
Redazione Nurse Times
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