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Coronavirus, la posizione della Sim sul test molecolare per la diagnosi.

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Coronavirus, la posizione della Sim ul test molecolare per la diagnosi.
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Di seguito una nota redatta dal direttivo della Società Italiana di Microbiologia.

La Società Italiana di Microbiologia – SIM, alla luce dell’evoluzione epidemiologica della pandemia da SARS-Cov-2 in Italia e della discussione in atto riguardo ai presidi diagnostici utili per l’identificazione precoce dei soggetti positivi, ai fini del loro trattamento e del contenimento dell’infezione, intende ribadire quanto segue:

  • Allo stato attuale delle conoscenze, in accordo con quanto riportato dalla WHO, dall’ECDC e dal Ministero della Salute, il test di elezione per la diagnosi dell’infezione da SARS-CoV-2 è il test molecolare per la rilevazione del genoma virale nelle secrezioni nasofaringee e in altro materiale respiratorio, mediante RT-PCR. Esistono diverse piattaforme commerciali che permettono di rilevare la presenza del genoma virale con una significativa sensibilità. Si ritiene comunque utile ricordare che è assolutamente necessario che le numerose piattaforme già disponibili, come pure lo sviluppo di nuove metodiche, soprattutto a livello dei cosiddetti Point Of Care (POC), non pregiudichino il rispetto dei consolidati criteri della diagnostica virologica molecolare.
  • La rilevazione di anticorpi mediante test sierologici riveste un ruolo importante per monitorare l’andamento dell’infezione e definire la diffusione del virus nei diversi contesti. Questa ovviamente non può, allo stato attuale delle conoscenze, sostituire in alcun modo i test diagnostici per la rilevazione del virus. Dai dati della letteratura emerge altresì la mancanza di dati consolidati circa il tempo necessario a montare una risposta anticorpale rilevabile, la persistenza degli anticorpi nel sangue e la loro efficacia nel neutralizzare il virus. Tutto questo, rende non priva di rischi l’idea di utilizzare la positività agli anticorpi come unico indicatore utile per la decisione circa la ripresa dell’attività lavorativa del singolo soggetto. È assolutamente necessario quindi che la ricerca si attivi per produrre dati volti a chiarire, ad esempio, le correlazioni tra livelli anticorpali nel sangue e presenza di virus infettante nelle secrezioni respiratorie così come in altri distretti corporei.

La SIM concorda pienamente con quanto specificato nella circolare del ministero della Salute del 3 aprile u.s., ritenendo che, ai fini di un miglior controllo della diffusione dell’infezione, sia importante incrementare la capacità diagnostica sul territorio per intercettare il più precocemente possibile i soggetti infettati e tracciare tempestivamente i loro contatti a rischio.

Soprattutto nella fase post-emergenza, i pazienti con sintomi lievi che rimangono senza diagnosi nel loro domicilio rappresentano un forte rischio per la trasmissione dell’infezione in famiglia e in comunità. Appare inoltre molto importante il monitoraggio degli operatori sanitari e del personale a maggior rischio.

I laboratori di microbiologia impegnati nella diagnosi di SARS-Cov-2 stanno lavorando con grande impegno, senso di responsabilità e abnegazione per assicurare diagnosi certe e tempestive di COVID-19 senza tralasciare le esigenze diagnostiche dei pazienti affetti da altre patologie infettive.

L’incremento nel numero di campioni derivante dall’applicazione della circolare del ministero richiede un ulteriore sforzo che rischia di essere difficilmente realizzabile a causa di limiti strutturali e della scarsa disponibilità di reagenti sul territorio nazionale ed in particolare in alcune Regioni.

Per questo la SIM si rivolge a tutte le autorità competenti chiedendo di fare ogni sforzo per implementare le capacità diagnostiche dei laboratori esistenti incrementando sia il personale dedicato che le dotazioni strumentali e, ove ritenuto necessario, utilizzando risorse umane e strumentali aggiuntive presenti nei vari contesti (laboratori universitari, IRCCS ecc.).

La SIM, con i suoi esperti, è al fianco delle aziende italiane che sviluppano kit e strumentazioni utili a garantire, insieme alla sicurezza degli operatori, una piena continuità alle attività diagnostiche COVID-19 su tutto il territorio nazionale.

Redazione Nurse Times

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