Lo Sportello dei Diritti denuncia quanto sarebbe accaduto in un centro convenzionato con l’Asl Lecce.
La denuncia arriva dallo Sportello dei Diritti: ad alcuni sanitari dell’Asl Lecce che hanno contratto il coronavirus durante lo svolgimento del loro lavoro sarebbe stato negato il diritto a eseguire esami diagnostici, nonostante l’accertamento dell’intervenuta negatività attraverso tre tamponi risultati negativi.
Rientrati regolarmente in servizio, i sanitari in questione hanno ottenuto attraverso l’Inail una specifica esenzione ticket di breve durata (31 maggio 2020), al fine di esguire esami diagnostici consigliati dai propri medici curanti e scongiurare eventuali postumi dopo l’infezione da Covid-19. Vista l’inoperatività dell’Asl al momento, hanno prenotato, per il tramite del Cup, radiografie, Tac e altri esami in un noto centro diagnostico convenzionato con l’Asl. Prima di essere sottoposti agli esami richiesti, però, sarebbero stati sottoposti a un questionario in cui era richiesta esplicitamente la posizione rispetto all’eventuale positività (anche passata) e, di fronte all’ammissione di essere “ex Covid”, sono stati respinti.
“In buona sostanza, si sono visti negare il diritto alla salute!”, commenta lo Sportello dei Diritti. E aggiunge: “Per quanto perdurerà l’increscioso pregiudizio? Il diritto alla salute viene solo garantito a coloro i quali hanno avuto la fortuna di non incrociare il Covid-19 sulla loro strada?”.
Redazione Nurse Times
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