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Rsa e centri diurni: la UIL FPL chiede l’intervento della presidenza della Regione Puglia.

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OPI Torino: «Rsa, serve una riforma radicale delle strutture»
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Le strutture del tarantino rischiano di pagare il prezzo più alto

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa UIL FPL

Quando si parla di fragilità, di solidarietà sociale bisognerebbe avere la decenza di essere conseguenziali negli atti che si compiono. Quando i genitori di una persona disabile devono augurarsi che il figlio muoia prima di loro perché hanno il terrore che resti solo senza nessuno che si occupi di lui abbiamo fallito tutte le politiche socio assistenziali del territorio.


È di questi giorni la notizia, apparsa sugli organi di stampa, di una manifestazione promossa da gestori dei Centri Diurni e delle RSA della provincia di Taranto, per contestare alla Regione Puglia le criticità in materia di regolamenti regionali, accreditamenti, tariffe e disposizioni
regionali sulle misure di contenimento del SARS-CoV-2.


In questo scenario il territorio tarantino rischia di pagare il prezzo più alto se non ci sarà un tempestivo intervento della Regione Puglia, in quanto permane, nonostante le rassicurazioni della ASL di Taranto, il blocco dei ricoveri all’interno delle RSA con intuibili ricadute occupazionali.


Pertanto, la UIL FPL, in un documento inviato al Presidente Michele Emiliano, all’assessore al Welfare Salvatore Ruggieri, Direttore Dipartimento Promozione della Salute, del Benessere sociale e dello Sport per tutti Vito Montanaro, Presidente e Componenti della III
Commissione Sanità Regione Puglia, condividendo le preoccupazioni dei gestori dei Centri Diurni e delle RSA chiede vi sia un tempestivo e deciso intervento regionale che ponga fine a questo stato di stallo che penalizza lavoratori e persone fragili che mai come in questo momento hanno
necessità di essere salvaguardate.


La mancata adozione del nuovo Regolamento Regionale sta portando allo stremo i lavoratori impiagati nelle strutture, i quali sono costretti a lavorare con un rapporto di 1 Infermiere ogni 30 pazienti e di 1 OSS ogni 20 pazienti.

Difficile, in queste condizioni di lavoro, applicare il principio di massima precauzione in considerazione del momento che stiamo vivendo.
Una assistenza resa ad un paziente affetto da gravi disabilità e fragilità, in questo periodo così delicato di emergenza sanitaria nazionale, non può essere certamente ottimale se non si modificano le dotazioni organiche rimettendo al centro del processo di assistenza il paziente e non gli aspetti economici.


Non si comprende quindi quale sia la logica della mancata applicazione del nuovo Regolamento che approvato oltre un anno e mezzo fa non è mai entrato in vigore. Così come non sono state attivate le nuove tariffe, che tra l’altro sono state oggetto di confronto con le OO.SS. regionali anche al fine di adeguare la remunerazione di questi lavoratori ai livelli del CCNL della sanità privata.


La scrivente Organizzazione Sindacale chiede che la Regione Puglia si faccia parte attiva di un percorso condiviso con tutti i soggetti interessati al fine di evitare che i ritardi, anche, di natura squisitamente locale, oramai divenuti cronici mettano in crisi imprese e lavoratori e assistiti.


Giacciono nella tecnostruttura regionale le richieste di accreditamento regionale di tutti i Gestori delle Strutture, senza che ad oggi sia possibile intravedere tempi certi per il rilascio delle autorizzazioni. Una situazione paradossale che sta minando la stabilità delle imprese e rischia di
creare una vera e propria emergenza occupazionale e sociale.


Per tutte le ragioni sopra esposte e per la delicatezza della situazione che sta mettendo in crisi imprese, lavoratori e non ultimi utenti facenti parte delle categorie più deboli, la segreteria della UIL FPL rinnova il suo appello alla regione di porre fine a questa situazione in tempi brevi e certi.

La Redazione Nurse Times

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