“É stata una lunga battaglia ma ce l’abbiamo fatta” apre così il suo comunicato il Segretario Generale FIALS Giuseppe Carbone.
L’infermiere di famiglia è legge e noi di FIALS siamo fieri di aver perseverato nella continua richiesta di questa figura così tanto necessaria per garantire un’assistenza meno ospedalocentrica. ”Un successo”, dice il Segretario, ”che non poteva che avvenire in questo momento storico”.
E sottolinea “abbiamo pagato a caro prezzo la debolezza di un’assistenza territoriale deficitaria di investimenti negli anni.
L’infermiere di famiglia/ comunità non solo rappresenta una nuova grande pagina per gli infermieri, ma anche e soprattutto per il SSN e ci consentirà di rafforzare concretamente i servizi territoriali che rappresentano, come anche questa emergenza ci ha confermato, il baluardo fondamentale per prevenire e successivamente gestire le emergenze sanitarie’‘, sottolinea Carbone.
A rafforzare la tesi FIALS arrivano le dichiarazioni del ministro Speranza, il quale ha definito la nuova strategia per l’assistenza territoriale come “un lavoro senza precedenti.”
All’assistenza territoriale si aggiungono ora i 9600 infermieri di famiglia/comunità che anche secondo il ministro fanno parte dell’investimento strategico sui servizi domiciliari alle persone fragili che, sono le sue parole, farà passare l’Italia dal 4% della platea di assistiti over 65 al 6,7%.
Passiamo, grazie ad un solo decreto, da essere due punti sotto la media OCSE a 0,7% sopra la stessa media, come ha detto la Presidente FNOPI Barbara Mangiacavalli, oltre al fatto che gli infermieri insieme a tutti gli altri professionisti sapranno dare “tutte le energie per garantire il diritto alla salute dei cittadini”.
Ora si assumano subito infermieri di famiglia e di comunità in tutta Italia.
Questa vittoria è indice di quanto sia importante che sindacato e ordine professionale collaborino per uno stesso obiettivo – conclude Carbone – e si dia avvio al rinnovo contrattuale.
La Redazione Nurse Times
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