La conversione in legge del decreto Rilancio porta con sé due meriti. Il primo è l’estensione a tutti i professionisti sanitari del ‘bonus’ grazie al quale si intendono già maturati di un terzo i crediti Ecm del triennio 2020-2022. Il secondo, all’Art. 10 il Fondo di solidarietà per i famigliari di vittime del Covid-19. “Per il resto, si tratta di una legge che prosegue sulla via di una inadeguata e non paritaria attenzione della politica verso tutte le professioni sanitarie, in particolare quella ostetrica, dimostrando un’altrettanta grave disattenzione per la salute delle donne” dicono dal Comitato centrale della Federazione Nazionale della Professione di Ostetrica (FNOPO).
“Sembra quanto mai surreale dover ancora una volta bacchettare la politica perché ponga sullo stesso piano tutte le professioni sanitarie” denuncia Fnopo su Quotidiano Sanità.
“Ora più che mai, anche alla luce dei dati dell’ultimo rapporto Istat è doveroso che le Istituzioni introducano azioni di serio contrasto alla denatalità, anche a seguito del clima di smarrimento e di timori per il futuro che l’epidemia da Covid-19 ha lasciato nella popolazione”.
La professionalità ostetrica non può essere sottovalutata. Infatti, svolge una funzione cruciale potendo intervenire nelle fasce di popolazione femminile fertile.
“La professionalità e la competenza ostetrica non sono legate a uno specifico luogo (ospedale, consultorio, etc) ma si realizza lì dove vi è necessità della sua presenza rispondendo in maniera funzionale al bisogno reale o potenziale della donna/coppia. L’ostetrica di famiglia, inoltre, radicandosi sul territorio riesce a intercettare una fascia di popolazione femminile non più giovanissima, che è quella più longeva ma che, pur vivendo più a lungo, vive meno bene e fa maggiore ricorso a cure del Servizio Sanitario Nazionale anche a causa di diverse patologie legate all’età, quali le disfunzioni pelvi-perineali. Patologie per le quali nella fase di emergenza epidemica non è stato possibile proseguire percorsi di riabilitazione già intrapresi, mentre per molte donne non è stato nemmeno possibile sottoporsi a diagnosi a causa della doverosa interruzione delle attività ambulatoriali specialistiche”.
La Federazione chiede che le Aziende Sanitarie Locali e le istituzioni tutte prestino la necessaria attenzione alla popolazione anziana fragile. “Le ostetriche e le donne di tutte le età non possono più aspettare, serve una politica più attenta e interessata e che prenda provvedimenti adeguati alle esigenze di tutti”, concludono i vertici Fnopo.
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