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Bonus diabete, cosa c’è da sapere

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Bonus diabete, cosa c'è da sapere
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Per ottenere il bonus diabete è necessario dimostrare una invalidità collegata alla malattia. Occorre dunque richiedere il riconoscimento di invalidità per il diabete recandosi dal proprio medico al fine di ottenere un certificato che accerti la patologia. Il medico invierà all’Inps la documentazione. Una apposita commissione medica valuterà lo stato del paziente tramite una visita e controllerà i requisiti per capire se accogliere o meno la domanda. Al termine della valutazione, l’Inps invierà una certificazione indicante la percentuale di invalidità ufficialmente certificata.

In Italia ci sono 3,5 milioni di persone affette da diabete e si stima che almeno un altro milione di italiani ne soffre senza averne diagnosi.

Il diabete, il cui nome più appropriato sarebbe diabete mellito, è la più nota malattia metabolica che può interessare l’essere umano.

La sua insorgenza è legata all’insulina. Per la precisione, può dipendere da una ridotta disponibilità di insulina (la cui produzione non soddisfa le esigenze dell’organismo), dalla scarsa sensibilità all’ormone da parte dei tessuti bersaglio o, infine, da una combinazione di questi fattori.

Questa malattia è considerata una malattia cronica invalidante che anche nelle forme non gravissime può comportare costi anche molto alti per chi ne soffre.

Da poco sono state deliberate le linee guida per le agevolazioni fiscali relative al 2020, il cosiddetto “bonus diabete” (fonte: mondosanita.it).

Può beneficiare del bonus diabete chi è:

  • affetto da diabete mellito di tipo 1 e 2, con complicanze micro-macroangiopatiche e manifestazioni cliniche di medio grado e ha per questo un’invalidità tra il 41% e il 50%
  • insulino-dipendente, con un mediocre controllo metabolico e un’iperlipidemia, come riporta quifinanza, ovvero con un aumento dei livelli di uno o più grassi nel sangue o con crisi ipoglicemiche frequenti, non trattabili con le normali terapie, corrispondenti a un’invalidità valutata tra il 51% e il 60%
  • soffre di complicanze del diabete, fra cui la nefropatia, la retinopatia proliferante e la maculopatia, considerate invalidanti nella misura tra il 91% e il 100%

I malati di diabete hanno diritto anche a:

  • esenzione del ticket sanitario per tutto ciò che concerne la malattia
  • iscrizione alle categorie protette in caso di invalidità superiore al 46%, se lavoratori dipendenti
  • pensione per inabilità alle mansioni, se dipendenti pubblici
  • pensione di invalidità, quando la malattia è talmente avanzata da compromettere una normale quotidianità
  • diritto alla pensione anticipata, quando il livello di invalidità è molto elevato e con limitazioni legate all’età e ai contributi versati: pensione di vecchiaia anticipata a 55 anni e 7 mesi di età per le donne e 60 anni e 7 mesi per gli uomini, solo se con invalidità pari o maggiore all’80% e con almeno 20 anni di versamenti contributivi.
  • agevolazioni fiscali anche per l’acquisto di strumenti tecnologici quali pc, tv via satellite o accesso alla banda larga, per diabetici considerati disabili con un elevato livello di invalidità
  • maggiorazione di 2 mesi di contributi figurativi per ogni anno di servizio, se l’invalidità riconosciuta è tra il 74% e l’80%
  • in alcune Regioni, Iva al 4% sull’acquisto dell’auto ed esenzione del pagamento del bollo
  • in caso di invalidità, detrazione fiscale pari al 19% sulle spese di acquisto o di adattamento di un’auto. Questa agevolazione può spettare anche ai familiari
  • agevolazioni previste dalla Legge 104/92 (assegni, permessi e altri vantaggi per l’assistenza alle persone con diabete.
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