Pubblichiamo la testimonianza di Pellegrino Coretti, infermiere, sull’esperienza Covid-19.
L’emergenza Covid-19 ci ha impartito una grandissima lezione di vita. L’invisibile virus che sta sconvolgendo l’economia planetaria a livello locale ha reso drammaticamente visibili sia l’inadeguatezza strutturale che le caranze di dotazione organica delle nostre unità operative, certamente non predisposte a rispondere alle esigenze o a contratastare i rischi di un emergenza/ urgenza come quella che abbiamo vissuto nel freddo febbraio.
La nostra Sanità si regge da troppo tempo sullo straordinario lavoro dei professionisti della salute, oltretutto spesso precari. Un’organizzazione superata e vecchia oramai che non risponde alle nuove domande di salute: come l’invecchiamento della popolazione e della cronicità, schiacciata ancor di piu anche a seguito dei ripetuti tagli agli stanziamenti del settore sanitario con riduzione del personale, dei posti letto ospedalieri, delle scarse risorse investite nel territorio come le cure primarie, la continuità assistenziale h24 e nell’emergenza e urgenza.
La Pandemia ci ha aperto gli occhi, ha fatto emergere in maniera palese tutte le debolezze e le molte criticità del nostro Sistema sanitario Nazionale. All interno Però di questa crudele realtà ci siamo noi i “Professionisti della Sanità” che con la nostra formazione, dedizione, spirito di squadra e sopratutto il rispetto per il malato abbiamo saputo Tamponare questa grande falla che oramai il virus aveva reso visibile a tutti.
Infermieri – medici – oss – Tsrm- e tutti gli altri professionisti sanitari sono stati stati catapultati improvvisamente nell’emergenza e urgenza e ci sono stati alcuni che hanno fatto la differenza nella pronta reazione, nell’applicare soluzioni di differenziazione di percorsi del “pulito” e dello “sporco” ma sopratitutto di ri-organizazzione, in strutture dove non era garantita una certa flessibilità e elasticità, dello scarso personale a disposizione nella gestione deputata a garantire e dare una continuità asssitenziale a tutte le cure e limitare la diffusione dell’epidemia.
Una recrudescenza dei contagi in piena estate con numeri tendenzialmente alti rispetto alla fase discendente della curva di gauss di nuovi casi. Un Settembre da poco iniziato che porta dietro con se le non curanze di un estate passata nella normalità tra feste in spiaggia, discoteche e locali, forse la pecca di superficialità di molte persone dimenticandosi da quale fase tutti noi stavamo uscendo.
Il mio augurio, come quello di molti è di superare la retorica di essere “gli eroi” ormai dimenticati per tutto quello che è stato fatto, ma si chiede di essere solo quello che davvero siamo, ovvero professionisti della salute e tale vogliamo restare.
Sarà una nuova sfida e dovremo certamente investire sull’esperienza vissuta di qualche mese fa, per far si che riusciamo ad arginare in tempo numerosi nuovi casi che si stanno manifestando, di smorzare in maniera precoce focolai ancora attivi evitando così di ritrovarci nella seconda ondata a lottare a mani nude contro questo virus.
Abbiamo un grande Ruolo nella vita di tutti, perché noi siamo i professionisti della Sanità.
Pellegrino Coretti
Infermiere ASST Niguarda
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