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Salute mentale, presentato lo spot “SI CURA”

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Salute mentale, presentato lo spot "SI CURA"
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Sandro Zampa ha sottolineato l’importanza dei servizi di prossimità e dei budget di salute.

Un uomo e una donna passeggiano in un parco, l’uno accanto all’altra, e parlano. “C’è questo mio amico – le confida lui, un po’ preoccupato – che dice che, quando passa di qua, questa statua si gira e lo fissa”. Lei subito lo tranquillizza: “Si cura”. L’uomo precisa: “Sicuro! Lui è sicuro. La statua si gira e lo fissa”. La donna nuovamente lo rasserena: Si cura. Il disturbo mentale è una malattia come le altre. Può capitare ma si può curare”. Infine gli rivolge un invito: “Se senti che qualcosa non va, parlane con il medico”.

È lo spot “SI CURA” presentato al ministero della Salute in apertura della conferenza stampa “Per una salute mentale di comunità: servizi di prossimità e budget di salute”, organizzata per celebrare la Giornata mondiale della salute mentale, che ricorre il prossimo 10 ottobre. Protagonisti dello spot gli attori Anna Foglietta e Paolo Calabresi (foto), quest’ultimo presente all’evento. L’obiettivo è sensibilizzare la popolazione sul tema della salute mentale.

Secondo il Rapporto sulla salute mentale 2018, gli utenti psichiatrici assistiti dai servizi specialistici sono 837.027 (mancano i dati della P.A. di Bolzano), con il 53,8% dei casi di sesso femminile e con il 68,3% di pazienti al di sopra dei 45 anni. In entrambi i sessi risultano meno numerosi i pazienti al di sotto dei 25 anni mentre la più alta concentrazione si ha nella classe 45-54 anni: 25,0% nei maschi, 23,1% nelle femmine. Queste ultime presentano una percentuale più elevata nella classe >75 anni (7,5% nei maschi e 12,3% nelle femmine). Nel 2018 i pazienti entrati in contatto per la prima volta durante l’anno con i Dipartimenti di Salute mentale sono stati 323.707.

Per quanto riguarda le patologie, i tassi relativi ai disturbi schizofrenici, ai disturbi di personalità, ai disturbi da abuso di sostanze e al ritardo mentale sono maggiori fra gli uomini rispetto alle donne, mentre l’opposto avviene per i disturbi affettivi, nevrotici e depressivi. In particolare, per la depressione il tasso degli utenti di sesso femminile è quasi doppio rispetto a quello del sesso maschile: 29,2 per 10.000 abitanti nei maschi e 48,6 per 10.000 abitanti nelle femmine).

Sul fronte delle prestazioni erogate dai servizi territoriali, nel 2018 ammontano a 11.039.492, con una media di 14,2 prestazioni per utente. Complessivamente il 76,3% degli interventi è effettuato in sede, l’8,2% a domicilio e il resto in una sede esterna. Gli operatori prevalenti sono medici (32,5%) e infermieri (44,2%). Le giornate di presenza presso strutture residenziali sono pari a 10.234.718 per 28.895 utenti, mentre gli accessi nelle strutture semiresidenziali sono pari a 1.478.244 per 26.544 persone.

Nel 2018 si registrano inoltre 107.662 dimissioni dalle strutture psichiatriche ospedaliere (pubbliche e private), per un totale di 1.374.710 giornate di degenza, con una degenza media di 12,8 giorni. Il numero complessivo di accessi al pronto soccorso per patologie psichiatriche ammonta nel 2018 a 617.326, che costituiscono il 3,0% del numero totale di accessi al pronto soccorso a livello nazionale.

Per quanto riguarda i dati che si riferiscono all’anno 2019, sono 1.965 le strutture residenziali psichiatriche attive pubbliche e private e 881 quelle semiresidenziali psichiatriche attive pubbliche e private. Nelle strutture ospedaliere psichiatriche attive pubbliche e private i posti letto di degenza ordinaria sono 4.905, quelli di day hospital 311. Nel 2019 la dotazione complessiva del personale all’interno delle unità operative psichiatriche pubbliche è pari a 28.811 unità. A livello nazionale il rapporto tra infermieri e medici è 2,4 e tra medici e psicologi è 2,7.

“Con questa Giornata – ha dichiarato il sottosegretario di Stato alla Salute, Sandra Zampavogliamo sottolineare quanto sia importante lottare contro lo stigma e i pregiudizi verso i pazienti che soffrono di disturbi mentali. L’emergenza Covid-19 ha messo in luce più che mai come queste persone si siano spesso trovate escluse dalla partecipazione alla vita sociale. Per abbattere il muro che ancora circonda queste patologie dobbiamo indirizzarci verso una salute mentale di comunità, attraverso servizi di prossimità, investendo nella sanità territoriale e mettendo sempre il paziente al centro, e dare una risposta appropriata ed efficace alla complessità dei problemi connessi ai disagi psichici anche attraverso il budget di salute”.

Il budget di salute è la sintesi delle risorse economiche, professionali e umane necessarie per innescare un processo volto a ridare ad una persona, attraverso un progetto terapeutico riabilitativo individuale, un funzionamento sociale accettabile, alla cui realizzazione partecipano il paziente stesso, la sua famiglia e la sua comunità.

“Si tratta di uno strumento integrato socio-sanitario a sostegno del progetto terapeutico personalizzato di persone affette da disturbi mentali gravi – ha spiegato Fabrizio Starace, direttore del Dipartimento di Salute mentale e dipendenze patologiche dell’Ausl Modena e componente del Consiglio Superiore di Sanità –, costituito da risorse individuali, familiari, sociali e sanitarie al fine di migliorare la salute della persona, nell’ottica della sua possibile guarigione, del benessere, del funzionamento psico-sociale, dell’inclusione e della partecipazione attiva alla comunità mediante l’attivazione di percorsi evolutivi”.

Il budget di salute vuole permettere a quanti sono affetti da malattie mentali gravi e persistenti di sviluppare le abilità emotive, sociali e intellettuali necessarie per vivere, studiare e lavorare nell’ambiente sociale di scelta, migliorando di fatto le proprie possibilità di avere successo in maniera autonoma, all’insegna della salute e del benessere della persona.

Emblematici, a tal proposito, due video emozionali che hanno raccontato le storie di persone con patologie mentali che vivono perfettamente integrate in altrettante realtà territoriali: la Fattoria di Vigheffio, in provincia di Parma, e la Cooperativa sociale Al di là dei Sogni di Sessa Aurunca, in provincia di Caserta. Due luoghi simbolo dell’inclusione sociale dove nascono e si sviluppano diversi progetti legati allo sport, al lavoro, alla formazione e alla cultura e che si reggono proprio sulla personalizzazione e sul budget di salute, in un percorso volto a fronteggiare al meglio i disturbi della mente.

E quando si parla di disturbi della mente il pensiero va subito a Franco Basaglia, considerato il fondatore del concetto moderno di salute mentale. A lui si deve la Legge 180 del 1978, detta anche Legge Basaglia, che stabilì la chiusura degli ospedali psichiatrici italiani. Una di queste strutture è il Museo Laboratorio della mente di Roma, allestito nel VI padiglione dell’ex manicomio di Santa Maria della Pietà.

Sabato 10 ottobre, proprio in occasione della Giornata mondiale della salute mentale, sarà possibile visitare gratuitamente lo spazio museale capitolino, previa prenotazione obbligatoria (www.museodellamente.it). Un’occasione per conoscere un passato luogo di cura e di contenzione per migliaia di pazienti, che racconta la storia dell’istituzione manicomiale attraverso un allestimento fatto di fotografie, oggetti e immagini multimediali, stimolando la partecipazione attiva del pubblico.

Redazione Nurse Times

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