Accusa di peculato per l’uomo, che tra il 2015 e il 2018 avrebbe sottratto quasi 30mila euro dovuti all’ospedale Moscati.
Un dirigente medico del San Giuseppe Moscati di Avellino è finito nel registro degli indagati con l’accusa di peculato per aver svolto nel proprio studio privato, tra il 2015 e il 2018, visite mediche in regime di intramoenia allargata mai dichiarate, senza quindi versare le quote dovute all’ospedale, al quale avrebbe così sottratto quasi 30mila euro.
Le indagini della Guardia di Finanza di Avellino sono partite dopo una verifica fiscale da parte del reparto dove il dirigente lavora. Ricostruendo le prestazioni eseguite, i militari hanno scoperto che l’uomo, anziché far passare i suoi pazienti attraverso i canali di prenotazione dell’Azienda sanitaria, li riceveva direttamente nel proprio studio, intascando così interamente il costo della visita (in totale, il 21,44% dei compensi). Nello stesso periodo sarebbero state oltre 2mila le visite “fantasma”, a fronte delle appena 345 dichiarate.
In piena violazione dell’autorizzazione ricevuta per l’intramoenia allargata, avrebbe dunque intascato 28.684,79 euro, che invece sarebbero dovuti andare all’ospedale. Tale somma è stata sottoposta a confisca dopo un decreto emesso dal giudice per le indagini preliminari di Avellino sulla richiesta della Procura irpina. In caso di condanna, è prevista una pena tra i quattro anni e i dieci anni e mezzo di reclusione.
Redazione Nurse Times
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