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Fnomceo: “Sbloccare la graduatoria del concorso di specializzazione in Medicina”

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Regioni-Fnomceo, firmato il protocollo d’intesa per la nascita del tavolo di confronto permanente
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Di seguito il comunicato con cui la Federazione guidata da Filippo Anelli chiede al ministro Manfredi (Miur) di ammettere tutti i candidati che abbiano superato la prova di selezione.

“Sbloccare la graduatoria del concorso di specializzazione in Medicina, ammettendo tutti i candidati che abbiano superato la prova di selezione”. A chiederlo è Filippo Anelli (foto), presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici (Fnomceo), che in tal senso ha inviato un’istanza ufficiale al ministri Gaetano Manfredi (Università e ricerca) e Roberto Speranza (Salute).

La prova si era svolta lo scorso 22 settembre, con un ritardo di due mesi a causa dell’epidemia di Covid-19. Il 5 ottobre è arrivata la doccia fredda per i 22mila partecipanti: il Miur comunica, con una nota, che la pubblicazione della graduatoria è stata sospesa per i numerosi ricorsi.

“È una situazione paradossale – sbotta Anelli –. La nostra preoccupazione è che i ricorsi facciano slittare di sei mesi, forse un anno, l’inizio delle scuole. In questo modo si rischia di vanificare lo sforzo del Governo, che grazie all’impegno del ministro della Salute, Roberto Speranza, ma anche del ministro Manfredi, aveva aumentato da 8.776 a 14.395 il numero di borse”.

Tutto questo mentre in Italia mancano gli specialisti: è di pochi giorni fa la pubblicazione di uno studio, a cura del sindacato Anaao-Assomed, che stima in almeno 10mila gli specialisti che, tra pensionamenti e mancati ingressi, non risponderanno all’appello nel 2023. Ma in uno scenario più pessimista la carenza potrebbe arrivare a 24mila. E proprio 22mila sono stati, quest’anno, i medici laureati e abilitati che hanno partecipato al concorso.

“Due sono i problemi da risolvere – spiega Anelli –: la carenza di specialisti, che sarà probabilmente acuita dalla pandemia, sia per le uscite anticipate dei colleghi sia per gli aumentati fabbisogni, e l’imbuto formativo, dovuto alla differenza tra il numero dei laureati e i posti nelle scuole e al corso per la medicina generale. A questo punto la soluzione possibile sembra quella di accogliere, ferma restando l’attuale graduatoria, tutti i medici che abbiano superato la prova e avviare subito la fase formativa”.

Redazione Nurse Times

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