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Diabete, Ema: “Verificare presenza di nitrosammine nei farmaci con metformina”

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Farmaci a base di morfina: Ema segnala presenza di impurezza fuori dall’Ue
The logo of the European Medicines Agency is seen on the office building after the visit of Spanish Health Secretary, Dolors Montserrat in Canary Wharf, east London on May 2, 2017. / AFP PHOTO / Daniel LEAL-OLIVAS
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L’Agenzia europea per i medicinali chiederà analisi specifiche a chi autorizza l’immissione in commercio.

L’Ema e le autorità nazionali competenti dell’Ue contatteranno tutti i titolari di autorizzazione all’immissione in commercio di medicinali contenenti metformina, utilizzati per il trattamento del diabete, per chiedere loro di effettuare analisi per verificare la presenza di nitrosammine prima della loro immissione in commercio.
 
“Si tratta – si legge in una nota – di una misura precauzionale per garantire la sicurezza del paziente durante il completamento delle indagini in corso su questi medicinali. La richiesta è in linea con il referral di quest’anno, secondo l’articolo 5, paragrafo 3, che ha introdotto le misure richieste alle aziende per limitare la presenza di nitrosammine nei medicinali. Le autorità regolatorie controlleranno attentamente le risposte a questa richiesta e prenderanno le misure appropriate, se necessario. La presenza di nitrosammine nei medicinali a base di metformina è in corso di verifica, poiché all’inizio di quest’anno è stata trovata una nitrosammina chiamata N-nitrosodimetilammina (NDMA) in alcuni lotti dell’Ue. Per ulteriori informazioni, consultare il sito web Ema”.

Tuttavia: “L’Ema consiglia ai pazienti dell’UE di continuare ad assumere farmaci a base di metformina, poiché i rischi di non trattare il diabete superano di gran lunga i possibili effetti dei bassi livelli di NDMA riscontrati nei test. Sebbene l’NDMA sia classificata come probabile sostanza cancerogena per l’uomo (una sostanza che potrebbe causare il cancro), sulla base di studi su animali, non si prevede che possa causare danni se ingerita a livelli molto bassi”.

Redazione Nurse Times

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