Mario Campanella, coordinatore regionale del Popolo della Famiglia, medico ed ex infermiere, commenta la notizia dell’inserimento nella nuova manovra di bilancio dell‘indennità giornaliera per gli infermieri.
Quando l’ho ascoltata pensavo fosse uno scherzo. So per esperienza personale cosa vuol dire fare l’infermiere: un mestiere bellissimo ed impegnativo, sempre a contatto con i pazienti in ascolto dei loro bisogni.
Proprio per questa vicinanza in molti hanno pagato addirittura con la vita il loro impegno contro il virus. Ora forse l’esecutivo li ‘premia’ con un’indennità di specificità infermieristica, quale parte del trattamento economico fondamentale, stanziando ‘ben’ 335 milioni, da suddividere per 278000 infermieri e infermieri pediatrici che operano in Italia nel settore pubblico”.
Un aumento lordo annuo in busta paga di 1205 euro, quantifica l’esponente del partito di Mario Adinolfi, che spalmati su 13 mensilità equivarrebbero a circa 90 euro mensili lordi (62 euro di incremento netto al mese): “Un netto giornaliero in più di appena 2 euro. Una cifra ridicola, davanti alla fatica e all’esposizione di questi lavoratori, in prima linea nei reparti Covid e sul territorio.
Come Popolo della Famiglia – scrive Mario Campanella a cuneodice.it – siamo vicini a tutta la categoria e chiediamo più attenzione alle loro esigenze professionali ed un aumento salariale consono al grande servizio che offrono alla nazione. Non è possibile che la professionalità e la vita di un infermiere valgano come una brioche al giorno”.
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